A due anni dalla emergenza sanitaria globale, la pandemia da Covid 19 ha inasprito le disuguaglianze su alcune fette di popolazione, già vittime di precedenti iniquità. Tra le più colpite: le donne, sia in termini socioeconomici che di salute. È quanto emerge dal lavoro svolto dal Laboratorio per l’equità della Regione Umbria del Centro Regionale per la Salute Globale, Cersag, sintetizzato nel libro “Essere donne in pandemia. Analisi di percorsi di generazione e amplificazione delle disuguaglianze di genere” che, verrà presentato a Orvieto, nella sede de Lo Scalo giovedì 14 luglio alle ore 17:30.
E’ previsto l’intervento degli autori: Elisa Marceddu, Giada Fioretti, Nicola Salvadori, Martina Gradassi e Marco Cristofori. Il volume edito da Cultura e Salute Editore Perugia restituisce una fotografia sulla condizione delle donne umbre in “era Covid”, proponendo anche spunti di riflessione per i decisori politici e sanitari. Partendo da una disamina delle evidenze internazionali e nazionali, l’analisi conferma, sul territorio umbro, molte delle difficoltà che le donne vivono in tutto il mondo a seguito della pandemia, come ad esempio l’aumento dell’inattività, soprattutto in alcune fasce d’età in cui si intensifica il lavoro di cura per la nascita dei figli. Specifico del territorio umbro, invece, l’aumento dell’abbandono scolastico da parte delle ragazze, elemento che rappresenta un rischio importante per il loro futuro in termini di possibilità di accesso a opportunità e risorse. Rispetto, poi, alle problematiche delle donne immigrate, il volume descrive l’effetto della doppia disuguaglianza vissuta dalle donne immigrate in tutto il mondo, in particolare nella presenza di specifiche difficoltà di accesso ai servizi sanitari ed al mondo del lavoro.
“La pandemia da Covid 19 – sottolineano gli autori dell’indagine – rappresenta un evento storico di transizione fondamentale per il genere umano a seguito del quale diventa fondamentale comprendere quali nuovi equilibri si stiano costruendo. Il lavoro svolto è, inoltre, occasione per sottolineare nuovamente quanto dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e ripreso anche nel nuovo Piano Nazionale di Prevenzione in merito alla promozione dell’equità di genere in tutte le politiche”.