Due mesi esatti dall’annuncio e la Green Community Umbria Etrusca prenderà forma, a Baschi, martedì 14 giugno con la sottoscrizione del patto tra sette Comuni della provincia di Terni: Allerona, Baschi, Castel Viscardo, Ficulle, Guardea, Parrano, San Venanzo. I sette sindaci si ritroveranno al Tevere Green Village alle 15.30 per dare concretezza alle valutazioni e ai progetti delineati giovedì 14 aprile a aprile a San Venanzo in occasione di un incontro particolarmente affollato: unire i propri sforzi per affrontare da protagoniste la sfida della transizione ecologica.
In quell’occasione tutta la vitalità di un territorio considerato “marginale”, ma classificato dall’Unesco “Riserva di Biodiversità”, si era manifestata nei 19 interventi, uno più stimolante dell’altro, succedutisi in tre ore di dibattito che ha dato il “via” a quella che i più lungimiranti hanno individuato come un’opportunità da non perdere.
1. Nella zona occidentale dell’Umbria, inclusa tra le aree aree interne dalla Strategia elaborata da Fabrizio Barca per le zone marginalizzate, sette comunità, 13.000 abitanti complessivi presenti su quasi 500 chilometri quadrati che hanno deciso di unire i propri sforzi per dare valore alle risorse del territorio in un quadro di trasformazioni profonde per quello che riguarda l’energia, l’alimentazione, la salute, la qualità dell’abitare.
2. Una comunità sostenibile (Green Community) funziona secondo i principi della progettazione partecipata fatta di due elementi indispensabili:
1) il coinvolgimento della popolazione, obbligatorio per le normative europee e nazionali che prevedono questo nuovo tipo di aggregazione; 2) la condivisione di strategie da parte di più amministrazioni comunali per portare a sistema gli interventi e le progettualità in grado di intercettare leopportunità della nuova programmazione europea e del Pnrr, a partire proprio da quelle destinate alle greencommunity.
3. Cinquanta milioni di euro: questa la stima dell’ammontare complessivo delle risorse intercettabili grazie ai vari Fondi strutturali (sviluppo regionale, sociale, agricolo, coesione, servizi ecosistemici, Pnrr, Strategia forestale nazionale, Patto Vato).
Il lavoro di progettazione si articolerà in tre tavoli tematici:
1) bosco, acqua, energia;
2) agricoltura multidimensionale, turismo, economia territoriale;
3) servizi sociali e di comunità.
4. L’attività dei 9 laboratori tematico-progettuali riguarderà in particolare:
1) gestione integrata e certificata del patrimonio agro-forestale (anche tramite lo scambio dei crediti derivantidalla cattura dell’andride carbonica, la gestione della biodiversità e la certificazione della filiera del legno);
2) gestione integrata e certificata delle risorse idriche;
3) produzione di energia da fonti rinnovabili locali, quali i micro impianti fotovoltaici, idroelettrici, le biomasse, il biogas, l’eolico, la cogenerazione e biometano;
4) sviluppo di un turismo sostenibile (capace di valorizzare le produzioni locali);
5) costruzione e gestione sostenibile del patrimonio edilizio e delle infrastrutture di una montagna moderna;
6) efficienza energetica e l’integrazione intelligente degli impianti e delle reti;
7) sviluppo sostenibile delle attività produttive;
8) integrazione dei servizi di mobilità;
9) modelli di azienda agricola sostenibile, energeticamente indipendente
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