Riceviamo e pubblichiamo il corsivo a firma di Dina Vitelli che, in quanto libera cittadina, ha espresso considerazioni personali su alcuni servizi della città ponendo delle interessanti domande all’amministrazione comunale. Di seguito il testo della lettera:
Di seguito la lettera:
di Dina Vitelli
Sono trascorsi 3 anni dalla proclamazione dei nostri rappresentanti territoriali, 3 anni in cui tutti abbiamo subito pesantemente gli effetti della pandemia.
Oggi iniziamo ad uscire da due anni terribili dal punto di vista sociale, morale ed economico, ma da tempo mi faccio alcune domande a cui, come cittadina, vorrei alcune risposte certe:
1) Sanità/Salute: l’ospedale di Orvieto in questi anni ha visto una drastica riduzione oltre che di personale, anche e principalmente una riduzione di servizi. In primis, come donna, la inoperatività dello screening mammografico (Il tumore della mammella è la prima causa di morte per tumore tra le donne in Europa!!). Gli orvietani, quando va bene, possono recarsi in altre strutture (Terni, Foligno), ma perché non potenziare un settore importante come quello dello screening mammografico per prevenire l’aumento delle malattie tumorali. Il nostro Sindaco è una donna e mi sorprende il fatto che non batta i pugni per garantire la salute delle donne!2) Sport: Orvieto ha una piscina comunale obsoleta con conseguenti e continui guasti. Struttura che ha risentito della pandemia e che è stata chiusa per ben 2 anni, unica struttura sul territorio comunale in cui afferiscono bambini, ragazzi, agonisti, portatori di handicap e anziani che necessitano di riabilitazione, e ad oggi chiusa per l’ennesimo guasto. Da tempo vi sono soldi pubblici a bilancio comunale per il ripristino strutturale dell’impianto, ma perché non sono stati sfruttati i 2 anni di pandemia per rendere funzionante questa struttura?
Perché ad oggi si parla di appalto diretto per l’esecuzione di lavori di manutenzione, non si è approfittato del guasto per anticipare i tempi di esecuzione dei lavori in modo tale da garantire una riapertura dopo l’estate in tempi adeguati per l’avvio della prossima stagione? Perché non si investe avendo a disposizione i fondi pubblici necessari, per creare un polo sportivo di eccellenza come hanno svariati Comuni e a cui dobbiamo rivolgerci per garantire l’allenamento costante ai nostri figli e dove vengono organizzate manifestazioni di interesse nazionale che attirano per svariati giorni numerose persone?
Perchè Orvieto ha a disposizione un’altra struttura natatoria all’interno della scuola della Guardia di Finanza e il Comune, nonostante la richiesta fatta dai genitori degli agonisti di utilizzo di spazio natatorio in vista dei campionati regionali, non si è mosso per garantire gli allenamenti ai ragazzi orvietani costretti dal 30 maggio ad allenamenti giornalieri a Terni e a Todi?
Infine mi piacerebbe sapere quanti e quali sono gli impianti sportivi comunali per i quali lo stesso Comune contribuisce economicamente al pagamento di canoni (ad esempio luce, riscaldamento ecc ecc).3) Ambiente/Rifiuti: la pandemia ha apportato profonde modifiche nel sistema di vita attuale con notevoli ripercussioni in vari ambiti della vita quotidiana, ivi compresa la gestione dei rifiuti urbani nei nuclei di soggetti positivi al Covid-19 posti in isolamento domiciliare.
In questo frangente il Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 che è stato convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27 e che riporta (art. 113) la proroga di alcuni adempimenti relativi alla normativa ambientale e amplia (art. 113-bis) termini e quantità previsti dal Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale); in combinato al documento dell’Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale e del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) recante “ Prime indicazioni generali per la gestione dei rifiuti – emergenza CoViD-19”; hanno considerato i rifiuti prodotti da covid positivi nell’ambito domestico, come rifiuti assimilati agli urbani. La Circolare del 27 marzo 2020 recante “Criticità nella gestione dei rifiuti per effetto dell’Emergenza COVID 19 – indicazioni” sottolinea, dunque, le “pressioni senza precedenti” sulla società e sull’economia con conseguenti ripercussioni anche sulla gestione dei rifiuti, e indica che per superare questo “momento di forte criticità del sistema e consentire agli impianti la gestione di eventuali sovraccarichi, con il concreto rischio dell’interruzione del servizio, appare necessario fornire indicazioni alle regioni e province autonome che scelgano lo strumento dell’ordinanza contingibile e urgente ex art. 191, d. lgs. 152/2006, per disciplinare forme speciali di gestione dei rifiuti sul proprio territorio”.
In Umbria è stata emessa l’ordinanza n. 12 del 30 marzo 2020, valida fino alla fine della situazione pandemica (31 marzo 2022) in cui i rifiuti saranno conferiti e raccolti in maniera indifferenziata in un kit fornito ai soggetti covid positivi costituendo uno specifico servizio di ritiro domiciliare che non risponde agli obblighi di raccolta differenziata in quanto tali rifiuti vengono classificati come rifiuti urbani indifferenziati (CER 20.03.01).
Il KIT fornito comprendeva:
• sacchi neri grandi coprenti 40x40cm
• le istruzioni per il conferimento
Inoltre, in questa situazione le criticità del sistema impiantistico locale rappresentano un ulteriore aggravio nella gestione dei rifiuti dovuto anche alle differenti modalità di raccolta dei rifiuti provenienti dalle utenze domestiche.Chiedo alla nostra amministrazione:
a) Per il conferimento dei rifiuti prodotti durante la pandemia c/o Le Crete e presso le altre discariche regionali, si è tenuto conto del principio di precauzione?
b) La nostra discarica ingressando questa notevole quantità di rifiuti, ha occupato notevole spazio destinato al conferimento dei rifiuti Covid. Come si ripercuote questo ingresso di “quantitativo straordinario” sulla capacità residua di impianto?
c) Il costo notevole dei kit che sono stati distribuiti, oltre alla gestione della raccolta degli stessi per il conferimento, da chi sarà pagato?
d) Essendo una raccolta straordinaria legata alla gestione pandemica esistono dei fondi ad hoc da parte dello stato oppure saranno costi che i cittadini vedranno sulla prossima tariffa TARI?
e) L’aumento delle tariffe approvato nell’ultimo consiglio comunale tiene conto di questi costi?ANCORA IN MERITO A RIFIUTI E AMBIENTE:
Mercoledì 15 giugno la Giunta regionale dell’Umbria ha approvato la delibera con cui viene preadottato il nuovo Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti. Il provvedimento, illustrato in una conferenza stampa dalla presidente della Regione, Donatella Tesei, e dal vicepresidente e assessore all’Ambiente, Roberto Morroni, conferma il progetto di realizzazione di un inceneritore.
I punti illustrati del piano sono principalmente quelli che erano stati anticipati ad inizio anno, con due atti della Giunta che segnavano già lo scenario verso cui è stata poi orientata la costruzione completa del documento. Secondo l’assessore all’ambiente, sono due i capisaldi: “Da un lato la stabilità, mettendo in sicurezza il sistema della gestione dei rifiuti, evitando il profilarsi di situazioni di emergenza o di ingovernabilità del fenomeno. Dall’altro il recupero di materia, scandito dall’incremento della raccolta differenziata, che intendiamo portare al 75% per cento, oltre che dall’uso della valorizzazione energetica come attività residuale” (fonte https://www.ecodallecitta.it/umbria-confermato…/ ).
In termini spiccioli il nuovo piano prevede che l’unica discarica regionale sarà quella di Orvieto, in tutto ciò noi cittadini orvietani che beneficio avremo in termini di costi di smaltimento? Riusciremo a pagare meno tasse sui rifiuti? Riusciremo a beneficiare dell’energia prodotta dal biogas o altre forme che apportino vantaggi economici ai cittadini o nulla cambierà?
Spero che questi siano spunti di riflessione per la nostra amministrazione, spunti a cui dare risposte concrete e a beneficio dell’interesse collettivo.