Niente banchi. Al loro posto prendono vita colori, lunghe strisce di carta, colori, pennarelli e, soprattutto, immaginazione e fantasia. Si chiamano “Piccoli semi crescono con l’arte”. Sono i laboratori tenuti dall’illustratrice, autrice libri per bambini, innovatrice sociale ed atelierista Agnieszka Zawisza e Salvatore Ravo, artista pittore, scenografo e formatore artistico, durante tutto il corso dell’anno scolastico per i bambini da 3 a 6 anni della Scuola dell’Infanzia di Porano.
“La dimensione è quella dell’esplorazione, della sperimentazione, della scoperta, della meraviglia” – spiega Agnieszka, in un percorso che interessa anche genitori, educatori ed insegnanti. Gli atelier giocosi ed educativi negli ultimi anni si sono arricchiti di un approccio multidisciplinare e multisensoriale introducendo i piccoli alla creatività attraverso la musica, i suoni, la narrazione, il movimento e l’interpretazione con il corpo privilegiando sempre la libera espressione delle emozioni. Il risultato è un’esplosione liberatoria di colore che personalizza le magliette bianche.
“I bambini, molto più dei grandi, sono aperti all’inaspettato, curiosi verso le tecniche creative e ben disposti a sperimentare l’incontro con nuovi linguaggi d’arte. La trasparenza della pellicola permette loro di guardarsi e di creare insieme” spiegano Agnieszka e Salvatore .
“Quando entriamo in una scuola – aggiungono – necessitiamo ritagliarci uno spazio tutto nostro, sia fisico che mentale. Ci teniamo a questa dimensione di entusiasmo, qualità dello sguardo, curiosità, concentrazione, responsabilità ma anche desiderio di stupirsi. Tra gli obiettivi che ci poniamo lavorando con i bambini, ma anche con gli adulti, c’è quello di esplorare la connessione tra le qualità espressive del movimento del corpo e quelle del tratto.
Soffermarsi sul processo creativo, più che sul risultato può rivelare ulteriori sorprese. E offrire spunti semplici e divertenti di condivisione per riscoprire la bellezza del gioco, la gioia di inventare con le proprie mani e il proprio cuore e lasciare una traccia di sé mettendo da parte qualsiasi intento rappresentativo. Il seminario pratico diventa così occasione di riflessione e ricerca, spunto e pretesto per indagare l’esito del dialogo tra movimento e colore che apre sempre a nuove strade e ad altre possibilità espressive”.