di Danilo Stefani
Fa caldo, molto caldo, e non piove da mesi un po’ ovunque. Allora ecco la primaria emergenza: la siccità. Perché l’acqua è un elemento essenziale della vita in tutte le sue forme (frase banale, certo). Ma dire banalità è la norma, conseguire risultati con annessi sacrifici – da subito – è un altro paio di maniche. E nessun governo mondiale prende sul serio il problema climatico. L’ambiente si degradi pure, viviamo come se non ci fosse il problema! E dimentichiamo con facilità sia lo sconquasso ambientale, che porta più morti della pandemia, sia le annesse responsabilità. Fine delle insulsaggini.
Il caldo sulla pelle e le imprecazioni si incendiano come i voti al Movimento 5 stelle. Accalorati e confusi nell’aria impietosa di un giugno pazzesco, i pentastellati si sono scissi. Luigi Di Maio ha dato lo strappo e fondato un nuovo partito. Si dice che guardi al Centro. Beato lo sguardo che vede un “centro”. Nell’Italia dello sballo estivo c’è solo “un centro di gravità permanente”, ma non alla Battiato. È quel permanere della gravità, che sta impietosa al centro di ogni emergenza. Ma lui, Giggino, si è fatto grande. Dai popcorn, alla richiesta dello stato d’accusa per il presidente Mattarella, alle alleanze a destra e a manca, l’attuale ministro degli Esteri non poteva che crescere per poi mettersi in proprio, e avere le sue visioni. Legittime. E se vede un Centro politico, vuol dire che da qualche parte c’è.
Fosse stato il ministro dell’Istruzione, Luigi Di Maio avrebbe detto che “Gli esami non finiscono mai”, alla Eduardo? Oppure che neanche Venditti e la sua classe, la “Notte prima degli esami”, erano stati tanto bene, e che dunque il ministero andava assolto? Confondere il treno con il telegrafo, in una nota a una poesia del Pascoli – La strada ferrata -, dentro un esame di maturità? Ambedue, in fondo, sono mezzi di comunicazione. E vanno ovunque. Alla Di Maio. Giggino è ormai grande e ha le spalle robuste della Prima Repubblica. Nessun comico “femminil lamento” lo ha bloccato. Quando “La Strada è ferrata” è ferrata. Oltre gli aridi pascoli.