È al nido e poi a scuola che si mettono le basi per una comunità fondata sul rispetto degli altri, sull’aiuto reciproco e sulle regole dello stare insieme. Questo è possibile grazie alla condivisione di esperienze improntate sul gioco, ma che siano soprattutto significative e capaci di lasciare il segno nel percorso di crescita e consapevolezza di ogni bambino, ma anche nella comunità in cui vivono.
È da qui che è partito il progetto delle due nuove panchine, che hanno trovato posto in questi giorni, insieme alle altre, al Parco del Pinaro di Castel Viscardo, Luogo del Cuore del Fai, entrambe realizzate nell’ottica della continuità educativa.La prima, inaugurata il 20 maggio, in occasione della Giornata Mondiale della Api, è stata realizzata dai bambini del Micro Nido “L’Altalena” e dalla Scuola dell’Infanzia, per sottolineare quanto abbiano bambini e api abbiano in comune: laboriosi, instancabili e indispensabili per il futuro (come recita la frase scritta sulla panchina. Insieme alle api, sulla panchina campeggia la Nuvolo Olga, protagonista della programmazione della continuità educativa del Polo per l’Infanzia e personaggio tra i più amati della letteratura per la prima infanzia.
L’iniziativa, inserita in “Un prato in comune”, si colloca nell’ambito della Co-progettazione per “Interventi di implementazione dei servizi socio assistenziali e socio educativi per le azioni a far valere sull’asse II “inclusione sociale e lotta alla povertà” del POR FSE – Umbria 2014/2020” – Capofila Comune di Orvieto dell’Area Interna Sud Ovest Orvietano ed è portata avanti dagli educatori della Cooperativa Sociale Il Quadrifoglio.
L’altra panchina invece è il prodotto finale del progetto di continuità educativa della Scuola dell’Infanzia con la Scuola Primaria, che aveva come tema centrale “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza” di Luis Sepulveda. In entrambi i progetti, educatrici e insegnanti hanno voluto porre al centro delle pratiche educative e di didattica uno stile di vita alternativo volto alla riscoperta dell’importanza del “vivere in lentezza”, uno stile di vita che sia più rispondente non solo a quello dei bambini, ma anche dell’ambiente in cui viviamo: rispettare i tempi della natura, prenderci del tempo per scoprire e riscoprire la bellezza che circonda e che troppo spesso diamo per scontata, prenderci cura del nostro territorio per prenderci cura di noi stessi.