di Danilo Stefani
Secondo l’ormai celeberrimo professor Orsini, Putin non vuole la guerra: il problema è la Nato con la sua alleanza contro Putin. Secondo il professor Barbero, una star della divulgazione storica, Hitler non voleva la Seconda guerra mondiale: contava sul fatto che nessuno intervenisse a fermarlo.
La guerra, quindi, scoppia da sola. È un fenomeno di autocombustione. Oppure metafisico.
Non è vero che la guerra la fa scoppiare chi la prepara, chi si adopera per essa con ogni risorsa disponibile (come per esempio ha fatto Hitler), o che la faccia scoppiare Mussolini saltando – lui si impreparato – sul carro hitleriano, ritenendo l’Adolfo un vincitore a breve termine.
Insomma, come il Natale, la guerra quando arriva arriva. Si rassegnino i pacifisti: nessuno è responsabile. E si rassegnino i produttori di armi sempre più sofisticate: essendo la guerra ineluttabile, dovranno per forza continuare ad arricchirsi sulla pelle di chi la guerra non la vuole, non è responsabile, non vi è partecipe ma la deve subire ab torto collo. Di fronte a certi revisionismi (o a tali presunte spiegazioni) si può restare storditi come quando una granata scoppia vicino alle orecchie.
Si pensava di averle sentite tutte durante la pandemia. Invece, no. Le balle di cannone rivalutano persino Hitler e Putin. Come prodotto di un virus sconosciuto in origine, il Führer e lo Zar formano un binomio perfetto; perché come il virus, non hanno anima, coscienza e responsabilità.