Venerdì 27 maggio dalle ore 10:30 alle 12, il Centro il Girasole organizza l’evento di restituzione dei lavori del progetto sul Kamishibai, una forma di narrazione itinerante giapponese che prevedeva piccoli “spettacoli teatrali di carta”, diffusasi, nel tempo, in tutto il mondo. Per l’occasione verranno presentate due storie: “Gonzo e Giorgino”, scritta dal Dott. Giuseppe Cantarini, Direttore Sanitario del Centro Il Girasole, e “La strada che non andava in nessun posto”, di Gianni Rodari, autore di riferimento per il mondo dell’educazione.
Il progetto sul Kamishibai si svolge nell’ambito dei diurni riabilitativi-abilitativi di un gruppo di ragazzi con sviluppo atipico, ed è inserito nei diversi interventi terapeutici, quello psicoeducativo e musicoterapia. Le drammatizzazioni saranno accompagnate, per l’occasione, da un’improvvisazione strumentale nata ad hoc durante gli incontri. Il progetto si inserisce nell’attività riabilitativa in quanto strumento teatrale che pone l’accento sulle immagini di scenografia, animate dal vivo dalla drammatizzazione, che insieme favoriscono l’attenzione e la motivazione all’ascolto anche per chi ha difficoltà nella sfera attentiva, comunicativa e sociorelazionale.
Questa attività di animazione alla lettura vuole avvicinare all’ascolto attraverso la narrazione della storia, catturando l’attenzione dell’ascoltatore tramite immagini e disegni che scorrono all’interno di un piccolo teatro di legno: queste “tavole” sono state create, disegnate e colorate dai ragazzi stessi che partecipano al progetto.
La narrazione, inoltre, è uno strumento prezioso a livello culturale e educativo, tramite il racconto, infatti, è possibile negoziare significati comuni, che aumentano la coesione del gruppo e la reiterazione dei sistemi di valori e credenze.
L’idea progettuale intende proseguire proponendo un percorso nelle scuole del territorio, come strumento di sensibilizzazione sull’autismo: i sistemi visivi, infatti, sono strumenti importanti nel disturbo dello spettro in quanto favoriscono la comprensione e supportano lo sviluppo del linguaggio espressivo; poter comunicare i propri bisogni e le proprie volontà aiuta a ridurre i comportamenti problematici e a migliorare la qualità della vita. Un progetto che si pone come obiettivo una maggiore consapevolezza per favorire l’inclusione.