di Massimo Gnagnarini
Bisogna essere un po’ incoscienti per consentire a 3.751 persone di scendere in un pozzo in una sola giornata. Questa storia di battere ogni volta i record precedenti del numero dei visitatori del Pozzo di San Patrizio deve finire e devono essere ripristinate le condizioni minime di sicurezza e gli standard di sostenibilità a salvaguardia dell’incolumità delle persone.
Posto che la fila dei visitatori sia stata costante e distribuita regolarmente nell’intero arco della giornata significa che ogni ora, ovvero il tempo necessario a completare la visita al monumento, all’interno del pozzo c’erano almeno 400 persone praticamente una per ogni gradino delle due rampe che servono a scendere e a risalire.
Ora qualunque persona di buon senso sa o può facilmente immaginare cosa di storto può sempre succedere a una calca umana che si muove gomito a gomito stretta e incanalata in un tubo senza alcuna via di fuga. Non so se i limiti di capienza consentiti siano stati rispettati. Delle due l’una: o non sono stati rispettati oppure vanno riscritti. Perché una cosa è certa, i guai un’Amministrazione Comunale deve prevenirli e non sperare nella buona sorte. Non saranno certo mille euro in più di incassi ad arricchire il Comune di Orvieto mentre la sicurezza e la reputazione non hanno prezzo.