La trama: la signora Beatrice Fiorìca vuole denunciare al delegato Spano’, amico di famiglia, il tradimento del marito con la moglie del suo scrivano Ciampa. Quest’ultimo, anziano e a conoscenza dei fatti, tollera la situazione purché venga salvato il suo pupo e la faccia, ovvero la sua rispettabilità. Ciampa cerca di evitare la denuncia tentando di persuadere la signora Beatrice a girare la corda “seria”, ovvero, a sua detta, quella che fa ragionare ed evita i disastri. Beatrice, però, non vuole tacere di fronte al tradimento del marito, così fa scoppiare lo scandalo. Tutta la famiglia le va contro, la madre, il fratello, la serva, al punto che alla fine il delegato cerca di far apparire che non c’è stato alcun rapporto tra il cavaliere e la giovane Nina Ciampa.
Ma è proprio a Ciampa che la cosa ora non va più bene, perché adesso tutti sanno, dopo lo scandalo, che lui porta “il berretto a sonagli”, ovvero il cappello da buffone, e vuole soddisfazione. E sarà proprio Beatrice che ha fatto girare la corda “pazza” a subire le conseguenze dello scandalo e a salvare il buon nome del marito. Come? Facendosi appunto passare per pazza e ricoverare per tre mesi in un manicomio. Ciampa dirà “…La signora Beatrice ha bollato con un marchio d’infamia tre persone: uno d’adulterio; un’altra di sgualdrina e me di becco e per sanare questa situazione deve dimostrare di essere pazza per davvero, da rinchiudere!… Bisogna chiuderla! Bisogna chiuderla! È pazza!” Secondo Ciampa noi portiamo tutti sulla fronte tre corde come d’orologio: ”la seria, la civile, la pazza. Soprattutto, dovendo vivere in società, ci serve la civile, quella che sta in mezzo alla fronte. Su la tempia destra c’è la corda seria, per parlare seriamente.
A sinistra la corda pazza, quella che fa perdere la vista degli occhi, ed uno non sa più quello che fa. Per Pirandello la nostra è un’umanità che fonda la sua convivenza “civile” sulla menzogna. Il berretto a sonagli è il primo esempio di un teatro amarissimo, comico e crudele allo stesso tempo, un teatro feroce che vuole rappresentare una società “malata di menzogna”. La verità non può trovare casa nella società umana. Solo un pazzo può dirla… Ma tanto, si sa “…è pazzo!”. Con Gianni Abbate, Cinzia Corallini, Ennio Cuccuini, Lucilla Lucchese, Margherita Macor e Salvo Mcgraffio. Regia di Gianni Abbate. La prima puntata la si può ascoltare e scaricare a questo link: https://www.spreaker.com/user/teatronull/berretto-a-sonagli-1.