“Si ripongano le armi, si inizi una tregua pasquale. Ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no. Una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie? “. Con queste parole, domenica 11 aprile, Papa Francesco all’Angelus in Piazza San Pietro ha lanciato un appello per l’Ucraina invitando alla pace, ad abbandonare le armi in nome di un Cristo “che è ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli”. Un monito che anche dalla comunità di Castel Viscardo si alza forte, affinché si allarghino le mani per un abbraccio eterno al mondo, per silenziare le armi e spegnere i lamenti di dolore. Vuole essere proprio un invito ad essere migliori il gesto compiuto dall’amministrazione comunale che è riuscita a trasformare uno sfregio in un “quadro” con i colori della pace e un passo della canzone “La Guerra di Piero” di Fabrizio de Andrè. Una panchina, lì nel Parco del Pinaro, oggetto di un’attenta opera di riqualificazione da parte del Comune, di quelle non ancora trasformate in “sedute artistiche”. Nottetempo è stata oggetto di un atto vandalico, una scritta con una bomboletta spray. L’amministrazione comunale ha deciso di affidarla all’abilità artistica di Roberta Ercolani che ha trasformato quella bruttura in un una bambina che tenendo in mano la bandiera della pace rompe i carri armati semplicemente camminandoci sopra. E nell’azzurro del cielo un passo della canzone di Faber “Aveva il tuo stesso identico umore ma la divisa di un altro colore …” . Il tutto su un campo di grano, giallo, rigoglioso, simbolo di vita e prosperità.