di Danilo Stefani
La guerra russo – ucraina ha risvegliato l’Occidente sull’orrore della guerra.
Siamo vicini e partecipi, perché interessati per l’economia e per il pericolo di una Terza guerra mondiale (ovvero la pelle); a volte, sì, siamo anche empatici e sconvolti.
‘Passa sotto trincea’ che nel mondo vi siano più di 27 conflitti – guerre (difficile fare una stima esatta perché la situazione cambia in ogni momento). Non ci toccano da vicino, ma dovrebbero. In un mondo globalizzato ogni battito d’ali di farfalla conduce a ripercussioni. Nessuna “casa” è al sicuro.
Il “tutti bene” è l’individualismo chiuso tra le pareti che aiuta i disastri.
Un esempio: il Covid. Sembrava solo cinese, poi solo lombardo, poi solo italiano, ed invece ha conquistato il mondo. Non possiamo dimenticare l’accanimento di questi due ultimi anni verso gli “untori” per partito preso, con la complicità di molti media che, quando non soffiavano sul fuoco, si limitavano a far bene quello che sanno fare meglio: la cattiva informazione in nome degli ascolti e dei like.
C’era fatica ad accettare che la nostra “casa” fosse in pericolo. A partire dagli Stati si è fatto l’errore più banale, cioè sottovalutare il battito d’ali di farfalla infetto, anzi di pipistrello o di laboratorio. L’individualismo (parente stretto del nichilismo), tipico del nostro secolo, ha fatto il resto. Si sono spaccate famiglie e cancellate e riscritte le agende delle amicizie. Dietro la foglia di fico dell’egoismo orgoglioso, si sono compiuti delitti etici e morali.
L’orrore è arrivato presto e terrificante, perché percepito tardi e male, sotto forma di sofferenze e morti per milioni di persone.
Esiste anche l’orrore sportivo, fatti i dovuti distinguo con le vicende di cui sopra. Mancini and Company sono riusciti a farci saltare il secondo mondiale consecutivo. Stavolta da Campioni d’Europa in carica.
C’è chi parla di un errore del sistema: basta una Macedonia indigesta e si è fuori dal Mondiale, “non è giusto” dicono, Bonucci in testa. Cosa dura da digerire – soprattutto per noi – se non si battono “squadroni” come Svizzera e Bulgaria. A partire da settembre, c’è stata una squadra che non faceva più “squadra”, come a luglio, e si è dissolta e ridicolizzata. Le analogie con i fatti – seri – di cui sopra, non mancano.
E addio ai mondiali del Qatar, in dicembre. Pazienza, a Natale saremo in quarantena (non è una novità), e scarteremo i regali per i bimbi ucraini e le loro famiglie. A meno che Lavrov, l’ineffabile Ministro della Difesa russo, invada la Lapponia senza invaderla.