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di Massimo Gnagnarini
In questi giorni i partiti che governano Orvieto rivendicano lo stanziamento di otto milioni di euro di fondi PRNN disposto dalla regione Umbria per la realizzazione della Casa della salute a Piazza Duomo attraverso la riconversione dello stabile ex S. Maria della Stella.
Una tale scelta non può che apparire come mero escamotage contabile per impegnare quei soldi entro i termini di scadenza dei finanziamenti in assenza totale di una visione e di una progettualità capace di incidere sul drammatico declino demografico ed economico in corso che sta strangolando la nostra città.
Assenza di visione e progettualità sull’uso e sulla riqualificazione del Centro Storico di Orvieto come fattore di sviluppo economico per le giovani generazioni e non certo da ridurre a luogo per sviluppare un safety care per le più vecchie generazioni per quanto lussuoso ed esclusivo possa apparire un mega poliambulatorio medico a Piazza Duomo con tutte le insormontabili limitazioni logistiche, tecniche e d’immagine che esso si porterebbe appresso.
E’ dunque ragionevole immaginare che un progetto del genere sia destinato ad esser abbandonato e riconvertito in luogo diverso e più appropriato nel corso dei prossimi mesi e anni.
In effetti il cronoprogramma per l’implementazione delle case della salute fissa al 2027 l’anno di effettiva partenza funzionale di questi nuovi servizi sanitari così che i tempi per un opportuno ripensamento sono alquanto larghi e attraversati da una scadenza amministrativa dove si confronteranno due visioni diverse di città e le conseguenti scelte politiche e strategiche che ne conseguiranno.