di Danilo Stefani
Il criminale di guerra Putin ammazza grandi e piccini senza distinzione alcuna, mentre avanza uccellando l’Occidente con incontri per la pace virtuale, da un lato, e brandendo lo spauracchio nucleare, dall’altro. Guadagna solo tempo nella sua opera di massacro e conquista dell’Ucraina. Contro questo mostro consolidato – un Hitler dei giorni nostri – viene da chiedersi dove fosse l’Occidente in questi ultimi vent’anni, mentre il piccolo zar annetteva e guerreggiava. Non è fondamentale il triste e imbarazzato Salvini, contestato in Polonia per la sua amicizia con Putin.
(Con il goffo Salvini c’è sempre il problema di una felpa o di una maglietta sbagliata). Tutti erano ‘amici o amici dell’amico’ del Capo del Cremlino (che lo dichiarassero o lo tacessero, il rapporto di complicità era sotteso, intrinseco e strategico; e tutto questo è avvenuto negli ultimi vent’anni). Il disarmante e amorevole silenzio occidentale armava la mano di Vladimir Putin. Era comodo chiudere gli occhi e appisolarsi tracannando un bicchierino di vodka, ostentando un’amicizia con un potente. È evidente che l’esperienza hitleriana, nulla ha insegnato all’Occidente delle Libertà. Un ripassino di storia (per i pochi che non ricordino).
Alla conferenza di Monaco, nel ’38, la politica inglese era quella dell’appeasement. Un termine che evoca una fusione tra l’italiano ‘appisolarsi’ e il napoletano ‘volemose bene, paisà’. I primi ministri Chamberlain, inglese, e Daladier, francese, tornarono in patria felici perché fiduciosi di aver evitato la guerra, mentre invece erano stati beffati da Hitler e Mussolini. Regno Unito e Francia avevano infatti “concesso” solo la regione dei Sudeti a Hitler (che poco prima si era annesso l’Austria, come fosse un aperitivo). La strada per la Seconda guerra mondiale era spianata.
Ora, mentre il ministro degli Esteri russo Lavrov – nella sua consueta retorica farlocca e surreale – dichiara che la Russia non ha né invaso né attaccato l’Ucraina, cosa farà Putin dopo ‘non averla invasa’, bombardata e distrutta? E, a corollario, si sveglieranno gli appisolati o si nasconderanno tutti dietro la maglietta dello sbeffeggiato Salvini? Svegliarsi vuol dire anche prendersi ognuno le proprie responsabilità: ma siamo abituati a chiedere, tristi e coscienti, davvero troppa grazia. Venerdì 11 marzo 2022, ore 13.00 (con Lavrov meglio datare tutto, non vorrei negasse di esser nato prima).