ORVIETO – Martedì 29 marzo, Orvieto ricorda il 78° anniversario dell’eccidio nazi-fascista di sette orvietani: Alberto Poggiani, Amore Rufini, Ulderico Stornelli, Federico Cialfi, Raimondo Gugliotta, Raimondo Lanari e Dilio Rossi avvenuto il 29 marzo del 1944 in località Camorena. Anche quest’anno nel rispetto delle norme sanitarie, la cerimonia si svolgerà senza il consueto corteo, saranno invece presenti il Sindaco, rappresentanti istituzionali e militari e delle scuole della città.
Presso il Cippo di Camorena, la località dove il 29 marzo 1944 avvenne la fucilazione dei sette concittadini e che ricorda quella triste vicenda della storia orvietana la cui memoria è ancora viva nella comunità e nelle Istituzioni che la rappresentano, il Sindaco deporrà una corona d’alloro.
Lo stesso gesto verrà ripetuto presso il Cimitero del Commonwealth e in Piazza XXIX marzo dinanzi alla lapide che ricorda i sette martiri.
“Per Orvieto questa è una ricorrenza importante che ha segnato profondamente la memoria della nostra comunità, la quale ha fondato la sua storia sui valori della libertà e contro ogni forma di sopraffazione – afferma il Sindaco, Roberta Tardani – valori che non dobbiamo mai perdere di vista, che sentiamo intensamente nostri e che nell’attuale momento storico riscopriamo nel loro pieno significato”.
“Da oltre un mese, dopo l’invasione militare russa in Ucraina, l’Europa e tutto il mondo sono in grande apprensione e si adoperano, attraverso i governi, le diplomazie e le organizzazioni umanitarie dei vari Paesi, per porre fine a una guerra che sta causando un crescendo inaudito di vittime innocenti, soprusi, atrocità, l’esodo di milioni di profughi, la devastazione delle loro esistenze e la distruzione di città e territori”.
“Quest’anno celebriamo il 78° anniversario dell’eccidio nazi-fascista di Camorena – aggiunge – fermamente convinti e partecipi di quanto sia importante, in ogni epoca, lottare per affermare l’impegno individuale e collettivo di un popolo a difesa della pace, per favorire il dialogo, il confronto democratico e non violento. Tutti noi, le generazioni susseguitesi dal dopoguerra ad oggi, credevamo che gli orrori del secolo scorso non dovessero più ripetersi, ora invece ci troviamo a dover scongiurare il rischio di un terzo conflitto mondiale che avrebbe proporzioni e conseguenze distruttive per la sopravvivenza dell’umanità e del pianeta. Questa situazione è certamente figlia di tanti errori compiuti in tempo di pace quando quei valori che sono fondamentali venivano dati per scontati. Purtroppo non è così. Per capire il presente e preservare il futuro dell’umanità a partire dalle giovani generazioni che hanno il diritto di esistere e di lasciare la loro impronta nel mondo, dobbiamo rileggere la storia contemporanea senza rassegnarci né essere indifferenti a ciò che accade. Oggi dunque commemoriamo gli accadimenti dolorosi del Novecento e del percorso verso la libertà e la democrazia in Italia, avendoli sempre come riferimento. Dedichiamo il ricordo di questa nostra triste ricorrenza al popolo ucraino al quale siamo concretamente solidali e vicini”.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati