Con meno di un centinaio di coppie riproduttive distribuite tra Corsica, isole Baleari, Algeria e Marocco, la popolazione mediterranea di falco pescatore costituisce un’entità vulnerabile sotto il profilo conservazionistico, rappresentando un’entità fragile.
E proprio nel bacino del Mediterraneo negli ultimi decenni minacce, principalmente antropiche hanno portato la specie sull’orlo dell’estinzione.
Fino al 2011 il falco pescatore in Italia era estinto come nidificante e i dati storici relativi alle ultime nidificazioni accertate risalivano agli anni 60-70 in Sicilia e Sardegna e fine anni 20 nell’isola di Montecristo, nell’arcipelago toscano.
Proprio per questo motivo è iniziato nel 2002 il progetto di salvaguardia e conservazione di questa importantissima specie, che ha dato vita a molte azioni compiute sul territorio e che hanno riportato una coppia di falchi pescatori alla prima nidificazione in Italia nel 2011, dopo quasi mezzo secolo di assenza.
Il ritorno di questa fragilissima specie è di fondamentale importanza per la ricostituzione della complessa piramide alimentare che caratterizza gli ecosistemi acquatici di cui il falco pescatore rappresenta il vertice.
Il Progetto Falco pescatore sta procedendo costantemente con grande impegno, attualmente sono 7 le coppie riproduttive presenti in Italia tra toscana meridionale, isole dell’arcipelago toscano e Sardegna e ad oggi vede il coinvolgimento di vari parchi, oasi e riserve naturali distribuiti sul territorio nazionale.
Da questo anno anche l’Oasi WWF del Lago di Alviano entra a far parte di questo progetto, a tal proposito è stato installato un nido artificiale per favorire ed incentivare la nidificazione di questo superbo rapace e subito ci ha regalato una grande soddisfazione.
Il nido infatti non è passato inosservato a Cartesio, un individuo nato nel 2018 nella Riserva Naturale della Diaccia Botrona, che era stato dato per disperso dopo che il suo GPS aveva smesso di funzionare e che la sua ultima osservazione risaliva in Calabria nel 2020.
Ritrovarlo nella nostra Oasi è stata una doppia bellissima sorpresa. Appena finiti i lavori, fiero si è posato sul nido, nel tipico atteggiamento del maschio che cerca la sua compagna scrutando dal suo posatoio il cielo.
Coraggio, Cartesio, sorprendici ancora e speriamo che presto una bella femmina si accorga di te.
Foto di Gianfranco Laureti e Andrea Ceccobelli