di Massimo Gnagnarini
Mentre più di mille parlamentari provenienti da tutta Italia per una settimana intera si sono riuniti in presenza in Aula per eleggere il Capo dello Stato, a Orvieto, il 7 febbraio p.v. , i 16 consiglieri del Comune di Orvieto si riuniscono ancora in remoto, da casa, per approvare il Bilancio dell’ente.
Nel contempo, magari molti di loro, partecipano in presenza alle riunioni di partito seduti intorno a un tavolo del ristorante preferito.
Fanno sorridere, dunque, le motivazioni di prudenza verso la pandemia che avrebbero suggerito la scelta di continuare a non riunire in presenza le Commissioni e il Consiglio comunale le cui sedute , come è noto anche ai borberi di Porta Romana , sono pubbliche e aperte a chiunque può o voglia assistervi. Ovviamente con tutte le regole e le precauzioni bla.. bla.. bla..
In realtà le motivazioni sono altre :
In primo luogo fa comodo non diffondere la discussione su un bilancio di previsione scalcinato quale quello presentato dalla Giunta per poi propinare, successivamente, meri e edulcorati resoconti istituzionali o meglio pistolotti senza contraddittorio.
In secondo luogo si evita di verificare lo status vaccinale regolare di tutti gli attori che partecipano a un consiglio comunale in presenza compresi gli stessi dipendenti pubblici dovendo in tal caso applicare le normative vigenti.
Questo andazzo è intollerabile! Ho chiesto pertanto, in qualità di cittadino, al Presidente Garbini di fornirmi le credenziali e le istruzioni per assistere da remoto, sulla piattaforma dedicata, allo svolgimento delle sedute delle Commissioni e del Consiglio comunale.
Gentilmente ho avuto una risposta che per l’interesse pubblico che essa riveste mi permetto qui di pubblicare nell’interesse di tutti i concittadini che fossero interessati a seguire analogo iter. Certo sarebbe molto più semplice se il Comune di Orvieto, quasi unico in questo vulnus, decidesse di diffondere le sedute istituzionali in streaming. Ma forse è chiedere troppo a chi preferisce amministrare nell’ombra della pandemia. In fondo quel che si discute sono fatti loro mica dei cittadini.