Il bicentenario della morte di Antonio Canova, che ricorre proprio quest’anno, permetterà agli associati Unitre non solamente di riscoprire la grandezza del maestro di Possagno, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo, ma anche di ripercorrere le vicende artistiche dei protagonisti dell’inimitabile Scuola Scultorea Italiana.
Tutto questo grazie a “La Grande Bellezza”, il nuovissimo percorso culturale che Raffaele Davanzo ha ideato in esclusiva per l’Università delle Tre Età di Orvieto, in partenza Lunedì 14 Febbraio 2022 (dopo la sospensione delle attività decisa dal Direttivo a causa dell’ennesima ondata pandemica da Covid-19).
Ne “La Grande Bellezza”, Davanzo toccherà anche i problemi connessi alle tecniche di realizzazione di una statua, specie se di marmo e di forme complesse: è infatti impensabile che un artista possa affrontare il blocco di marmo senza aver prima letteralmente progettato la sua opera, attraverso disegni, bozzetti e anche sagome al vero. Forse solo Michelangelo operava di slancio, d’istinto, perché doveva solo togliere il “soperchio” a quell’idea che già stava dentro il blocco. Sempre affrontando temi generali, si parlerà anche del trattamento delle superfici, e di una scultura antica anche policroma. Ma il Neoclassicismo canoviano, che seguiva le teorie di Johann Winckelmann che per primo aveva idealizzato un’ispirazione artistica basata sulla “nobile semplicità” e sulla “quieta grandezza” della perfezione formale dell’arte greca, ritenne assodato il fatto che le statue marmoree fossero sempre bianche: la freddezza, l’incorruttibilità del marmo bianco, simboleggiavano già da sole una realtà sublimata, idealizzata, che è passata dal mondo dei sensi a quello delle idee.
Le lezioni avranno luogo presso il Museo Emilio Greco, in piazza Duomo, grazie alla sensibile disponibilità dell’Opera del Duomo di Orvieto e del Presidente Andrea Taddei; per partecipare occorrerà essere muniti di super green pass e mascherina FFP2.
Il Consiglio Direttivo Unitre dedica il corso “La Grande Bellezza” al ricordo del Maestro Santo Vincenzo Ciconte, indimenticabile uomo, artista e docente, che tanto ha donato alla cultura, ai giovani, ad Orvieto e all’Unitre.
Di seguito, il programma degli incontri:
LA GRANDE BELLEZZA
Antonio Canova e la Scuola Scultorea Italiana
1a Giornata: 14 febbraio 2022 ore 17
ANTONIO CANOVA: LO SPARTIACQUE DELLA STORIA DELLA SCULTURA ITALIANA
Nel 2022 ricorre il secondo centenario della morte di Antonio Canova, il più conosciuto scultore neoclassico, vero maître à penser artistico a livello europeo. Il Neoclassicismo, nascendo anche come reazione agli “eccessi” del barocco, mirava alla deliberata ricerca della verità contro l’artificio e l’ambiguità delle allegorie barocche, e aveva come primo obbiettivo la trasmissione dei valori dell’arte antica, quel modello classico che si pensava avesse realizzato il giusto equilibrio tra realismo e idealizzazione. In perfetta armonia, per giungere alla chimera della Bellezza; ma il Neoclassicismo fu anche il simbolo di una idealità civile, espressa dall’Illuminismo e poi dai principi della Rivoluzione francese.
2a Giornata: 28 febbraio 2022 ore 17
LA SCULTURA ANTICA ED IL MITO DELLA BELLEZZA
Partendo da Antonio Canova, approfondiremo le riflessioni anche filosofiche sulla scultura come arte: come la vera arte della mimesi, e come allegoria della creazione divina, specie quella del primo uomo. La storia della scultura è riassumibile in un modello continuo, che si basa su un’alternanza di negazioni e riallineamenti rispetto ai principi del modello classico greco. In particolare, approfondiremo le contaminazioni orientali e barbariche sulla scultura romana, da cui si generano la scultura bizantina e quella romanica; e la riproposizione della scultura classica, ma riletta in senso “moderno” da Nicola e Giovanni Pisano, e da Arnolfo di Cambio.
3a Giornata: 14 marzo 2022 ore 17
RINASCIMENTO, BAROCCO E NEOCLASSICO
Sempre ripartendo da Antonio Canova, ma ricollegandoci agli ultimi grandi scultori medievali italiani, parleremo del concetto di scultura nel Rinascimento, ispirato dalla scultura classica: le posizioni che in mezzo secolo, da Donatello a Michelangelo, si evolsero velocemente raggiungendo risultati quasi antitetici. La poetica di Michelangelo, esistenzialista, sarà irripetibile come risultati artistici, ma aprirà la strada alla grande rappresentatività, anche teatrale, del barocco: così parleremo a fondo di Gian Lorenzo Bernini. Richiuderemo il cerchio delle nostre riflessioni sulla grande bellezza della scultura tornando al neoclassico ed al Canova.