di Valeria Cioccolo
Cosa risponderesti alla domanda: “Quanti amici hai? Forse saremmo tentati di dire che ne abbiamo migliaia e potenzialmente infiniti. I social e la Rete, infatti, sembrano poter moltiplicare all’infinito le possibilità di incontro e relazione reciproca. Ma è così? lo strumento tecnologico migliora o impoverisce le relazioni e l’amicizia? I rischi che si stanno correndo con la virtualizzazione delle relazioni, esasperata dall’attuale momento che stiamo vivendo, sono stati il nucleo della V edizione della Giornata della Dis-connessione rinnovata anche quest’anno nel programma dei lavori di Nova Civitas, il corso formativo diocesano che affronta temi legati alla dottrina sociale e alle sue applicazioni nelle nostre realtà odierne. Un incontro costretto online per il secondo anno consecutivo ma che non perde di significato e valore.
L’importanza dell’amicizia per la stessa storia dell’umanità è testimoniata fin dai grandi pensatori dell’antichità. Lo ha dimostrato in un bell’excursus la relatrice della Giornata, la professoressa Alba Stella Paioletti, docente e consulente familiare, membro del coordinamento diocesano di Rete Famiglia, che ha mostrato come già Cicerone nel primo secolo a. C. avesse definito l’amicizia come relazione non solo e non tanto privata, ma da essa può dipendere il risultato e l’andamento di uno Stato (De Amicitia – link). Più recentemente lo stesso Paolo Crepet ha scritto nel suo libro ‘Elogio dell’Amicizia‘ (link) che l’amicizia è un legame o vincolo che ha aiutato l’umanità nel suo cammino secolare, e, alla luce di questo, oggi che stiamo vivendo un profondo momento di crisi sarebbe il momento di privilegiare proprio le relazioni umane su quelle materiali. Purtroppo si assiste al contrario ad una trasformazione tossica dei rapporti e ad un esacerbarsi dei rapporti sociali a causa del periodo che stiamo vivendo e per l’uso sempre più esasperato delle tecnologie.
Un progetto di studio denominato Always On (link) indaga quanto le nuove generazioni siano sempre connesse in una sorta di dialogo incessante con il mondo, ma, accanto ad aspetti sicuramente positivi, vivere, dormire e sognare sempre in costante collegamento sta aumentando enormemente i rischi e le violenze derivanti dal web, si moltiplicano fenomeni come cyberbullismo, sexting; violazione privacy, ghosting, zombieing che provocano ferite invisibili ma non meno dolorose che devono essere curate. Tra i più recenti studi (link) si vede come tra i danni elencati nel cosiddetto long Covid ci siano effetti gravi di carattere psichico e neurologico, come la depressione, brain fog, ansia, paura del futuro.
La tecnologia non è da condannare, ha permesso di tenerci in contatto anche nella distanza forzata del lockdown, ma non deve sostituire l’essere umano. Cosa si può fare? Sicuramente mai, in nessun caso rassegnarsi. La speranza nel futuro si può re-imparare. E la speranza si impara proprio dagli AMICI. Ma l’amicizia vera prevede presenza, vibrazione e un clima che solo con la fisicità possiamo avere, l’incontro reciproco ci permette di incontrare Dio stesso per le strade della vita.
Molto ricco di spunti il dibattito che è seguiti tra i numerosi partecipanti alla Giornata – tra cui numerose insegnanti di ogni ordine e grado – che hanno concordato sulla necessità, soprattutto per i più giovani di rincontraci al di là dello schermo.
“Assistiamo sempre di più alla perdita di relazioni umane amicali e all’esacerbarsi di conflitti sociali – ha affermato Suor Maria Luisa Gatto del gruppo di coordinamento di Nova Civitas a chiusura dell’incontro – ci auguriamo però di riappropriarci, al di là del virtuale, della vita reale riconnettendoci reciprocamente per una ricostruzione di rapporti che siano ‘umani'”. Questo è l’obiettivo che anche Nova Civitas si è data.
Prossimo appuntamento weekend spirituale del 19-20 febbraio.
Per informazioni: novacivitas@diocesiorvietotodi.it