Il Consiglio Comunale nella seduta del 30 dicembre scroso ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”) che impegna il Sindaco e la Giunta a stabilire che ad ogni cittadino residente nel Comune, al compimento del diciottesimo anno d’età, spetti di ricevere dalle mani del Sindaco, quale atto simbolico di impegno ad essere cittadino consapevole e responsabile dei propri diritti e dei propri doveri, una copia della Carta costituzionale della Repubblica italiana; stabilire una data ricorrente del mese di dicembre di ogni anno in cui, durante una cerimonia pubblica, a ciascun cittadino diciottenne verrà fatta tale consegna; ad organizzare ogni anno, anche in coincidenza con detta cerimonia, una qualificata occasione di riflessione pubblica su temi attuali di cultura costituzionale, auspicabilmente in collaborazione con le scuole e con le organizzazioni della società civile, invitando a parteciparvi sia gli studenti dell’ultimo anno di scuola secondaria di secondo grado sia i giovani che per diverse ragioni non frequentano più la scuola.
Nell’intervento introduttivo, Barbabella ha detto che “la mozione presentata circa sei mesi fa in realtà non toglie nulla all’attualità di occuparsi di cultura diffusa della Costituzione incentivando l’interesse verso di essa e spingere gli istituti educativi a dare uno spazio maggiore rispetto a quanto non si faccia. Di qui la proposta di consegnare ai 18enni, tutti gli anni in una cerimonia apposita da svolgersi in ottobre una copia della Costituzione repubblicana, con il simbolo del Comune di Orvieto accanto a quello della Repubblica, a significare il ruolo del cittadino che diventa tale al raggiungimento della maggiore età. Il convegno darà la possibilità di riflettere sul senso e l’attualità della nostra Costituzione.
Il richiamo al testo costituzionale infatti, spesso diventa oggetto di accesa discussione pubblica, che però ci si accorge di quanto poco siano conosciuti sia il testo, sia i fondamenti culturali, giuridici e politici, i principi e i valori, sia il contesto storico, in cui la Carta fu elaborata e approvata. Ciò che costituisce un limite serio per l’esercizio del diritto dovere della cittadinanza attiva. Molte sono le ragioni di questa ignoranza diffusa, in parte imputabile a carenze del processo formativo in cui l’idea dei diritti e dei doveri di cittadinanza è lasciata più alle circostanze casuali in cui vi si incappa che non allo studio sistematico e alla formazione esperienziale consapevole, ma in gran parte anche a come nella concreta esperienza di vita si sperimenta la pratica della noncuranza dei dettami e dello spirito della Carta. Sono carenze di cui si pagano spesso conseguenze pesanti, per cui riflettere su come rimediare appare un dovere civico di chi si occupa istituzionalmente a qualsiasi titolo di amministrazione della cosa pubblica e incontra per questo, istituzionalmente appunto, il diritto e il dovere dei cittadini di esercitare in modo attivo e consapevole il proprio ruolo“.
Sono intervenuti altri consiglieri nel dibattito che si è aperto. Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”) ha detto: “Condivido lo spirito della mozione e del bisogno di una iniziativa mirata del Comune. Auspico che possa passare presto la riforma del diritto costituzionale e quindi favorire la conoscenza tra i giovani della nostra Costituzione, magari affinando anche le competenze degli insegnanti che non hanno ore dedicate a questa finalità”.
Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”) ha affermato: “Condivido la mozione che affronta un tema fondamentale e basilare per tutti gli italiani. In questo momento storico i giovani in particolare hanno grandi lacune perché lontani dall’apprendimento di nozioni civiche. Tema posto in modo oggettivo e importante anche nella formulazione della proposta del convegno. Il diritto pubblico e costituzionale è importante anche nella vita quotidiana delle persone. Spero che si possa presto fare un convegno dedicato all’art. 46 che riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende al fine della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione. Favorevole”.
Nella replica, Barbabella ha ringraziato “i colleghi per i contributi dati alla proposta. Il punto fondamentale non è quello di diventare specialisti ma di cominciare a ritenere la Costituzione una guida importante di cultura giuridica generale e di cultura civile, una guida delle regole. Per troppo tempo abbiano assistito ad una concezione della vita pubblica che tendeva a vedere le regole della vita pubblica appunto, come un ostacolo, mentre invece sono un grande aiuto, come ci sta dimostrando la gestione dell’emergenza sanitaria. Penso che la giornata in cui consegniamo la Carta Costituzionale sia una importante occasione a cui invitare un personaggio di alto spessore culturale che con la ‘lectio magistralis’ parli ai giovani e ai cittadini di diritti e doveri”.