“Caro onorevole,
riconosciamo che lei ha affrontato la questione dei rifiuti e il ruolo delle discariche con concretezza e per questo le chiediamo maggiore chiarezza e impegno. Sembrano passati secoli da quando come consigliere regionale di Forza Italia festeggiava in Piazza della Repubblica, a Orvieto, la sua fresca nomina a deputato della Repubblica, nell’aprile 2018, manifestando al fianco degli Amici della Terra per scongiurare l’ennesimo ampliamento della discarica Le Crete e sottolineando che ‘ci deve essere corrispondenza tra le promesse che si fanno in campagna elettorale e i fatti’. Ad indignarsi si fa sempre in tempo, chissà se questa sua breve intervista le rinfrescherà la memoria. A lei, onorevole, che ha giurato sulla Costituzione, così come a tanti altri che con noi si sono sempre battuti contro una discarica da sempre considerata pattumiera dell’Umbria.
Verba volant, scripta – o intervista video – manent. Lo alleghiamo qui, questo breve estratto, perché nessuno ci possa accusare di malafede. Era proprio lei a ‘ribadire il no categorico all’ampliamento della discarica. Non possiamo consentire – chiariva neanche tre anni fa – che l’Umbria utilizzi ancora come unico metodo di smaltimento dei rifiuti la discarica di Orvieto’.
E poi, per non far cadere gli annunci come semplici slogan quando a guidare la Regione c’era ancora il Pd della Marini, lanciava anche una proposta più che sensata: ‘Dobbiamo impostare lo smaltimento dei rifiuti come lo si imposta in tutti i paesi più sviluppati del mondo, come il Nord Europa, recuperando, riciclando, costruendo impianti che ci possano consentire di portare in discarica solo una parte residuale del rifiuto, utilizzando a scopi di business i rifiuti che oggi vanno in discarica’. Noi pensiamo che le sue non siano parole al vento ma è arrivato il momento di essere più chiari.
E allora come si può evitare di trasformare Orvieto in una pattumiera regionale? La risposta non sta negli scenari indicati dalla Regione, a guida Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, ma in uno scenario a portata di mano che utilizzi impianti già costruiti e funzionanti. Stiamo parlando dell’inceneritore di Terni, che non sarebbe stato autorizzato dalla giunta Tesei a bruciare rifiuti umbri, mentre continua a bruciare rifiuti che provengono da fuori regione e delle cementerie di Gubbio, che dovrebbero sostituire il carbone con CSS umbro. Con questi due impianti l’Umbria risolverebbe in circa due anni il problema dei rifiuti e soprattutto delle discariche. Che ne dice, onorevole?”.