Un nuovo radiodramma per il laboratorio del Teatro Null. E’ online la prima parte de “Il signor di Coulignac” di Gianni Abbate, liberamente tratto da Il signor di Pourceaugnac, un omaggio a Molière per celebrare i 400 anni dalla sua nascita. Il signor di Pourceaugnac è una comédie-ballet che si rifà in modo piuttosto fedele ai canovacci della commedia dell’arte. Molière si lasciò ispirare e influenzare dai comici italiani che recitavano a Parigi, in particolar modo dal grande Scaramouche, maschera del napoletano Tiberio Fiorilli. “Sin dall’inizio” – dice Abbate – “Mi è sembrato che i personaggi potessero naturalmente ritrovarsi in Italia e quindi esprimersi con diversi dialetti. Da qui sono partito, seguendo le tracce di quello sguardo comico tipico della nostra tradizione e che viene scelto per raccontare la realtà che ci circonda. Da provinciale di Limoges, Pourceaugnac è diventato Coulignac calabrese di Bovalino. Il giovane innamorato Eraste e la ruffiana Nerina, sono romani, Sbrigani, una specie di arlecchino, è veneto, mentre Giulia l’innamorata di Eraste e suo padre Oronte, appartengono alla nobiltà romana. In breve: Oronte vuole dare in moglie la figlia a questo Coulignac, ricco proprietario terriero ma sprovveduto, perché non conoscendo le insidie di una grande città si lascerà facilmente raggirare. Eraste, Nerina e Sbrigani saranno gli artefici dell’intrigo messo a punto con una serie di travestimenti, dove verranno usati anche altri idiomi, per far fuggire dalla città Coulignac, evitando così le nozze. Oronte, credendo Coulignac un avventuriero e cacciatore di doti, alla fine apprezzerà Eraste, anche se non viene da una famiglia nobile e lo farà sposare con la figlia. Il ritmo è serrato e sembra quasi che a muovere tutto l’intrigo sia proprio l’intera città, beffarda e inospitale, abitata da burattinai che tirano i fili di una farsa grottesca. Una città che lo aspetta, lo assale all’improvviso, strade soffocanti che si stringono intorno a lui, fino a farlo trovare avvolto in una morsa dalla quale Coulignac non riuscirà più a districarsi, ed alla finale sarà costretto a fuggire via per salvarsi la pelle. Quello che appare è una società avida e ingannatrice, una galleria di personaggi crudeli che già in Molière sono dipinti molto bene e il tutto condito con ritmo, ironia e ferocia”. Prendono parte al radiodramma: Gianni Abbate, Cinzia Corallini, Ennio Cuccuini, Lucilla Lucchese, Margherita Macor e Salvo Mcgraffio, la regia è di Gianni Abbate. Lo si può ascoltare e scaricare a questo link: