“Il quadro che emerge dalla Relazione economico sociale elaborata dall’Agenzia Umbria Ricerche evidenzia come l’Umbria abbia reagito meglio della media nazionale, vedendo consolidarsi nel corso del 2021 le condizioni per la ripartenza. Dopo anni di difficoltà, e in un contesto caratterizzato negativamente dalle ripercussioni dell’emergenza sanitaria, si concretizzano i primi importanti risultati delle misure attuate da questa Giunta regionale. Continueremo, con ancora più determinazione, sulla strada intrapresa, che sta producendo i suoi effetti in termini di crescita e sviluppo della nostra regione“. È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, intervenuta alla presentazione della Relazione economico sociale di fine anno dell’Agenzia Umbria Ricerche, “L’Umbria che riparte“, che si è svolta oggi in videoconferenza a Palazzo Donini. All’incontro hanno partecipato il Commissario straordinario dell’AUR, Alessandro Campi, e i due ricercatori che hanno curato la relazione, Mauro Casavecchia ed Elisabetta Tondini.
“Dobbiamo proseguire nel trend di ripresa – ha rilevato la presidente Tesei – per renderla strutturale e per invertire anche la tendenza che vede un inverno demografico della nostra regione, rendendola attrattiva per i nostri giovani affinché in Umbria possano formarsi, lavorare e viverci. Altre sfide strategiche sono quelle della sanità territoriale e digitale, della mobilità, del turismo, dell’innovazione. Muoveremo in questa direzione la leva del Pnrr, forti delle risorse per circa 1 miliardo e mezzo di euro che la Regione è riuscita ad aggiudicarsi e che utilizzeremo per gli investimenti strategici del nostro progetto, frutto di una attenta e puntuale concertazione. Altra leva fondamentale sarà quella della programmazione comunitaria, in cui sarà massimo il nostro impegno affinché ogni risorsa sia efficacemente spesa per contribuire al bene dell’Umbria e degli umbri“.
“L’analisi compiuta dall’Aur, un prezioso lavoro di cui ringrazio il Commissario Campi e tutti coloro che operano nell’Agenzia – ha evidenziato – rappresenta un supporto fondamentale per le sfide che abbiamo davanti, per indirizzarci al meglio nelle strategie economiche e sociali a partire dall’aggiornamento puntuale su punti di forza e criticità“.
“L’Aur – ha aggiunto la Presidente – oggi svolge un ruolo strategico. È una agenzia risanata e ottimizzata, in cui abbiamo operato un risparmio di spese per circa 250mila euro, ma che soprattutto ha dimostrato maggior efficienza e competenze. Risorse e professionalità che vogliamo far crescere, ampliando la base dei soci e committenti dell’Agenzia, per far sì che diventi punto di riferimento di tutti gli enti pubblici e stakeholder regionali“.
“In questi mesi – ha detto il commissario straordinario dell’Aur, Campi – sono state poste le basi per la ridefinizione strategica dell’Agenzia, per farla divenire un centro di ricerca regionale, mettendo a disposizione statistiche e ricerche di utilità pubblica, base progettuale e conoscitiva su cui operare al meglio“.
“L’Umbria riparte – ha affermato, entrando nel merito della Relazione 2021 – è un titolo non enfatico, né ottimista, ma fotografia derivante dalle elaborazioni dei dati di diverse fonti, dall’Istat a Svimez ad altri centri di ricerca, che mostrano una significativa ripresa economica dell’Umbria e come si siano poste le basi per proseguire positivamente nel 2022. L’Umbria riparte, pur – ha sottolineato – in un clima di grandissima incertezza legato ai mercati mondiali e all’aumento dei prezzi delle materie prime. I numeri lasciano ben sperare, ad esempio quello del Prodotto interno lordo, stimato a livello nazionale in crescita attorno al 6,2-6,3 per cento e con un dato umbro che si attesta fra il 5,7 e il 6,1 per cento“.
Il commissario straordinario Campi ha richiamato l’attenzione su alcuni elementi: “Ci aspetta una stagione di grandi investimenti pubblici, che spingeranno in particolare su innovazione e digitalizzazione. L’Umbria è chiamata a intervenire su tre condizioni: il collegamento fra territori, la dimensione urbana per favorire sistemi urbani integrati, il fenomeno della decrescita demografica“.
Uno degli aspetti presi in esame in “L’Umbria che riparte” è quello del capitale sociale. “Sono emersi segnali incoraggianti, con un livello di benessere collettivo riscontrato, in periodo di pandemia, sufficientemente alto. Le relazioni amicali e sociali hanno agito da barriera protettiva, è aumentato l’impegno nell’associazionismo e nel volontariato, e questo lascia ben sperare per il futuro. È una peculiarità dell’Umbria che va consolidata“.
A illustrare nei suoi elementi salienti i risultati della Relazione economica sociale sono stati i ricercatori Elisabetta Tondini e Mauro Casavecchia.
La Relazione analizza le tendenze nazionali e quelle dell’Umbria nel 2021 per poi affrontare “le sfide dell’oggi“, prendendo in esame quadro macroeconomico, aggiornamento congiunturale, demografia delle imprese, mercato del lavoro, misure di sostegno, prestiti e risparmi finanziari, esportazioni e turismo.
Nella fotografia dell’Umbria nel 2020, l’attenzione dei ricercatori si è concentrata su lavoro e vulnerabilità, su occupati, disoccupati, inattivi, su disuguaglianze e povertà. Gli studi hanno riguardato inoltre il giudizio degli umbri, il benessere soggettivo e le relazioni sociali.