di Danilo Stefani
Nostro malgrado, ci troviamo immersi nel quotidiano bollettino riferito al virus.
Ormai da due anni la nostra psiche è turbata, condizionata, se non ferita dai numeri che ci vengono proposti. Alla conta sarebbero da aggiungere i malati con patologie mentali, perché ne soffrono di più: provate a chiedere a qualsiasi psichiatra o psicologo. Con la responsabilità diretta dei media televisivi sui Tg, e della politica (che non interviene), si fanno di tanti casi un fascio. Vengono pubblicate tabelle senza spiegazione analitica; in pochi secondi si stampa una foto mentale, un fotogramma del dramma. Si danno per morti di oggi anche quelli dei giorni precedenti o del mese scorso (è ormai usuale nella comunicazione di alcune regioni). Sì muore per il Covid o con il Covid? Dopo due anni è emerso il dibattito, ma timido. E per i ricoveri?
Se un cittadino ha un incidente stradale e muore positivo in ospedale è conteggiato come morto per Covid? Pare di sì. E quanti sono gli asintomatici, non abbiamo diritto di saperlo? Pare di no. E i luoghi di maggior contagio? Silenzio.
Comanda il Cts, il Governo, o virologi e immunologi che fino a poco tempo fa sconosciuti, imperversano su ogni rete per “dire la loro” in preda alla febbre di vanesio? Qual è il tasso di incidenza di tutte queste voci sul caos prodotto alla vita di milioni di italiani? Tante domande, poche risposte. Si dice che nelle guerre la prima vittima sia la verità: in questo caso arriva seconda.
Prima c’è il disastro della Comunicazione. Lontani dai teatrini di certe conferenze stampa, c’è una vita che scorre accanto e incontro al virus. “Scuola in presenza” tuona e impone il Governo Draghi, peccato che anche qui funzioni la “didattica” del caos. Con una professoressa, è accaduto a Modena, che si rifiuta di indossare la Ffp2, e mentre gli alunni (esemplari) escono dall’aula ci mette la firma, filmandoli, e chiamando la polizia: quattrocento euro di multa e sospensione. Si indaga sul perché si trovasse a “insegnare” senza Green Pass.
Tutto viaggia, e danza, su famigerati banchi a rotelle.