L’Università della Tuscia, ha ottenuto un finanziamento ministeriale di 8 milioni di euro per il progetto che contribuirà a rendere la macchina della giustizia più moderna ed efficiente. Il successo dell’ateneo viterbese è condiviso con le altre università partner: quattro del Lazio (le Università di Roma Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre e Cassino), cinque della Toscana (le Università di Firenze, Pisa, Siena e le Scuole Sant’Anna di Pisa e IMT di Lucca) e una dell’Umbria (Università di Perugia). Il bando del Ministero della Giustizia ha selezionato progetti di collaborazione tra Università e Tribunali finalizzati a realizzare uno degli obiettivi più ambiziosi e decisivi del PNRR: una migliore organizzazione della macchina giudiziaria, con tempi più rapidi di decisione da parte dei tribunali civili e penali. Quello di UNITUS è risultato vincitore. Queste Università metteranno a disposizione dei distretti giudiziari di Roma, Firenze e Perugia le loro competenze in area giuridica, economica e ingegneristica, per realizzare tre obiettivi:
– istituire e potenziare presso i tribunali l’Ufficio per il Processo, destinato a supportare il lavoro dei giudici e dei cancellieri;
– ridurre drasticamente gli arretrati giudiziari, così da garantire la ragionevole durata dei processi;
– aggiornare la formazione universitaria, orientandola alle nuove esigenze delle figure professionali del comparto giustizia, incluse quelle legate all’innovazione tecnologica, alla individuazione di soluzioni green (con il superamento definitivo del cartaceo) e alla adozione di modalità intelligenti di riorganizzazione del lavoro.
«Il finanziamento del progetto – secondo il Rettore della Tuscia Stefano Ubertini – conferma il dinamismo di questo giovane Ateneo e rappresenta un importante riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni dai nostri giuristi ed economisti, che hanno assunto la leadership di una così prestigiosa cordata di università». Il Mario Savino, docente di diritto amministrativo dell’UNITUS, coordinatore della proposta progettuale, esprime la sua soddisfazione: «Ci sono tutte le condizioni per avviare un dialogo proficuo tra le Università e il mondo della giustizia in vista di un obiettivo d’interesse comune: rendere la giustizia italiana più efficiente e, al contempo, più attenta ai bisogni dei cittadini. Si tratta di una occasione irripetibile per superare un deficit strutturale del nostro sistema-paese e rafforzarne il grado di civiltà e competitività sul piano europeo e internazionale».