Sono oltre 40 le aziende che hanno creduto nei Corsi di Alta Formazione dell’Unitus, realtà consolidate su tutto il territorio italiano che, tra istituzioni e imprese operanti nel settore dei beni culturali, hanno stipulato convenzioni con il Dipartimento di Scienze Umanistiche, della Comunicazione e del Turismo (Disucom) dell’Università degli Studi della Tuscia. Un progetto nato dalla volontà di oltrepassare con i media digitali i confini territoriali.
Una scommessa riuscita non solo nei numeri ma anche nei fatti: 50 i partecipanti che hanno seguito le lezioni di Alta Formazione, provenienti non solo da tutta Italia ma persino dall’Australia. Un risultato in termini di coinvolgimento degli studenti impensabile e che testimonia l’attenzione alle innovazioni formative dell’Ateneo della Tuscia che, non solo si è dimostrato pronto e reattivo sul fronte della didattica online durante l’emergenza pandemica, ma fa tesoro di questi nuovi mezzi promuovendone gli aspetti più positivi.
Grazie a questa sinergia, i cinquanta corsisti, oltre ad acquisire delle competenze professionali specifiche, hanno avuto la possibilità di mettere in atto gli strumenti acquisiti durante le lezioni, concludendo la loro esperienza con un tirocinio formativo di 200 ore.
I partecipanti del corso “La fotografia, dal dagherrotipo al digitale. Tecniche, conservazione, archiviazione, digitalizzazione”, diretto dal professor Giovanni Fiorentino, hanno avuto modo di applicare le competenze acquisite grazie all’intesa trovata con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD), la Fondazione Alinari di Firenze, il Civico Archivio Fotografico del Castello Sforzesco di Milano, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) di Parma, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli-MANN, ETRU Museo Nazionale etrusco di Villa Giulia , solo per citare alcune delle prestigiose realtà del contesto nazionale nelle quali si sono trovati proiettati gli studenti.
A seguito del percorso intrapreso durante i primi mesi dedicati alla formazione, ai corsisti sono stati forniti tutti gli elementi necessari per gestire le varie tecniche fotografiche – dall’analogico al digitale – al fine di affrontare le pratiche e i processi di conservazione, archiviazione, documentazione di materiali fotografici, ovvero tutti gli elementi di base necessari alla gestione e alla fruizione di raccolte e archivi, proprio nella prospettiva di formare dei professionisti del settore in grado di fronteggiare la sempre maggiore convergenza tecnologica.
Le realtà coinvolte per i tirocini inerenti al percorso formativo “Storyteller e content curator: strategie narrative per la valorizzazione del patrimonio culturale”, già alla seconda edizione e diretto anche quest’anno dalla professoressa Luisa Carbone, sono invece tra le più preminenti nel campo della valorizzazione e promozione dei beni e delle attività culturali, come Ales S.p.A., Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia – MANC, Sicheo, Skylab Studios, Poleis, Eko Group, Archeoares, Toponomastica Femminile, Settecittà, il Laboratorio del Falso di Roma Tre, Promo Tuscia. Anche i corsisti del percorso di Storytelling hanno perfezionato grazie agli stage gli strumenti acquisiti per gestire varie strategie narrative, con particolare attenzione alla modalità multimediale, immersiva e multisensoriale, per valorizzare, promuovere e fruire i Beni Culturali e le loro potenzialità. I
nfatti, oltre trenta, fra docenti e professionisti – tra i quali molti membri della Società per lo Studio della Fotografia SISF (www.sisf.eu) –, si sono alternati alla didattica dei corsi di Alta Formazione istituiti presso il Disucom, nell’ambito delle attività del Centro di Eccellenza del Distretto Tecnologico per le nuove tecnologie applicate ai Beni e alle Attività Culturali (DTC) della Regione Lazio, in un ricco programma di incontri che da aprile si è protratto fino all’estate. In seguito, ogni corsista ha intrapreso poi il proprio percorso individuale grazie alle importanti convenzioni che il Dipartimento di Comunicazione dell’Università della Tuscia ha stipulato al fine di creare la sempre più necessaria sinergia nei rapporti di collaborazione e scambio tra territorio, università e aziende.