ORVIETO – “Smentisco che l’istituto Artistico sia occupato dagli studenti”. A parlare al nostro giornale è la professoressa Cristiana Casaburo, dirigente dell’Istituto di Istruzione Superiore Artistico, Classico e Professionale di Orvieto. Come ha confermato la stessa dirigente, ieri mattina un tentativo di occupazione da parte degli studenti ci sarebbe comunque stato: “Ci siamo confrontati immediatamente con i ragazzi circa le loro richieste e ci siamo dati appuntamento a martedì, 14 dicembre, per discuterne. Non conosco quali siano le loro rimostranze ma immagino non si riferiscano a responsabilità dirette della scuola, piuttosto siano rivolte agli enti pubblici che hanno la responsabilità sugli edifici”, conclude la Casaburo.Che il clima all’istituto Artistico fosse già in fibrillazione, lo testimoniano alcuni lenzuoli con messaggi di protesta, appesi lungo il recinto della scuola già da diverse settimane, proprio all’inizio di via Roma. Un’assemblea studentesca si è svolta anche lo scorso 10 dicembre da cui sarebbe emersa la richiesta di una mobilitazione incisiva riguardo le criticità che secondo i ragazzi ci sarebbero nei sistemi di sicurezza, nella conformazione della struttura, nell’igiene dei locali e dei bagni, con i distributori di snack e bevande.
Ecco cosa dicono gli studenti.
Quali sono le motivazioni che vi hanno portato a prendere la scelta di protestare al Liceo Artistico?
Le problematiche che noi ragazzi riscontriamo quotidianamente sono sia strutturali che di gestione del Liceo. Un’edilizia ormai completamente degradata, barriere architettoniche insormontabili per chi ha problemi motori, assenza di bagni neutri e di quelle strutture a norma, come le scale antincendio o le classi che non permettono la distanza obbligatoria tra gli studenti. Una maggiore comunicazione tra professori e studenti crediamo sia necessaria, pensiamo, inoltre, che sia molto utile aumentare gli incontri con il sessuologo e lo sportello psicologico, soprattutto in un periodo come quello che abbiamo appena passato.
Data la situazione critica della Caserma Piave, avete pensato ad un cambio di sede, magari nel polo di Ciconia, per voi sarebbe un’opzione?
Il cambio di sede per noi non è l’obiettivo, infatti crediamo che durante il periodo di vacanze natalizie si possa intervenire sulla ristrutturazione stanziando dei fondi adeguati.
Il Preside, i professori e l’Amministrazione vi stanno ascoltando?
Dopo aver sciolto lo sciopero scolastico e l’occupazione siamo riusciti con il Questore a fissare un colloquio con Preside e Vicepreside, vogliamo risposte.
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