Se le nostre amministrazioni facilitassero il lavoro a distanza garantendo spazi e connessione, cambierebbe la vita di centinaia di persone e della comunità. A Milano, il Comune e Assolombarda hanno stretto un accordo denominato “Smart working community” che prevede la disponibilità di aziende a porre a disposizione di dipendenti del Comune postazioni lavorative vicine alla residenza degli interessati (come riporta un articolo de Il Sole24Ore)
L’obiettivo individuato è decongestionare il trasporto pubblico, migliorare il rapporto vita-lavoro, favorire la vitalità dei quartieri periferici. È previsto l’allargamento dell’accordo ad aziende private, oltre al Comune, che potrebbero così vedere ospitati in altre aziende i propri lavoratori a distanza. Mutatis mutandis, il principio potrebbe essere adattato alla nostra realtà territoriale e coinvolgere molti del migliaio di pendolari che quotidianamente si spostano per raggiungere l’ufficio, intasando treni inefficienti e abbassando la qualità della loro vita. Un confronto tra i Comuni, le istituzioni più vicine ai cittadini, e il Comitato dei pendolari potrebbe individuare le modalità per adattare alla nostra realtà le azioni necessarie a facilitare il lavoro da remoto, trasformandolo in un sistema integrato non occasionale, non una necessità imposta dalla pandemia, ma un’opportunità per conquistare spazi di vita sociale e alleggerire il trasporto pubblico.
Ci guadagnerebbero la comunità, data la conquista di nuovi spazi di vita sociale, i datori di lavoro, per il miglioramento delle modalità con cui viene espletata la mansione, i servizi pubblici, oggi costantemente in crisi di qualità. Se a spingere in questo senso fossero le istituzioni, la possibilità di intervenire con successo nei confronti delle aziende e degli uffici romani o ternani o fiorentini aumenterebbe notevolmente, perché potrebbe offrire un “sistema” efficiente di connessione e di logistica. Anche l’attrattiva dell’area orvietana nei confronti delle città adiacenti, Roma soprattutto, troverebbe nuovi contenuti, oltre la tranquillità, il costo contenuto degli affitti, la bellezza dei luoghi. Serve chi porti nel dibattito dei Consigli comunali questo argomento.
Fonte: PrometeOrvieto