Salima ha un marito tossicodipendente violento. È stata accolta in un rifugio per donne vittime di violenza, ma all’arrivo dei talebani chi gestiva questi luoghi ha preferito scappare, e con le altre si è trovata davanti a un bivio: tornare nell’ambiente familiare violento o seguire i talebani nella sezione femminile del più grande carcere femminile di Kabul. Queste sono le prime parole del video La questione delle donne, realizzato da Chiara M, Matteo e Luca della classe 4S3 e corredato di una colonna sonora suggestiva e di grande effetto, che racconta in modo approfondito, incisivo ed efficace la storia emblematica di alcune donne afghane.
Link al video: https://drive.google.com/file/d/11iFj3Rb5IyljtbAV85lsonrYBeYzGAA1/view
In occasione del 10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani, il Liceo Ettore Majorana di Orvieto ha partecipato alla Manifestazione INSIEME PER I DIRITTI, a cura del Centro per i Diritti Umani “Nelson Mandela” di Terni. Il tema trattato: l’Afghanistan con focus sul diritto all’istruzione negato alle ragazze e alle donne.
Dopo una breve introduzione sull’Afghanistan a cura del Centro “Nelson Mandela”, molti sono stati gli approfondimenti da parte degli ospiti, primo fra tutti quello su La resistenza delle donne a cura di Antonella Garofalo del CISDA (Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane Onlus), che ha sottolineato come oggi venga negato alle ragazze afghane di frequentare scuole secondarie e università. Fin dalla sua nascita, il Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane Onlus sostiene l’associazione afghana RAWA (Revolutionary Association of the Women of Afghanistan), che è una delle organizzazioni femminili afghane indipendenti più attive e affermate in campo sociale e politico, organizzando delegazioni in Afghanistan, incontri di sensibilizzazione e conoscenza della realtà afghana con le rappresentanti di RAWA su tutto il territorio italiano e raccolta di fondi per permettere la costruzione di orfanotrofi, scuole e ospedali.
Molto interessanti anche gli interventi di Barbara Curti, che ha posto l’attenzione sull’istruzione negata alle bambine, di Francesco Manna di Amnesty International e di Irene Testarella, ex infermiera volontaria in Afghanistan che ha raccontato la sua testimonianza tra le donne afghane. L’assistenza sanitaria non è garantita, e l’associazione Emergency è l’unica che garantisce sicurezza, qualità e cure adeguate gratuitamente. Francesco Camuffo, Presidente dell’Arci di Terni, ha raccontato come anche la musica sia stata bandita dall’Afghanistan, che è ripiombato nel silenzio. Le uniche musiche consentite sono gli inni a Maometto e le canzoni religiose, che devono essere realizzate senza l’uso di strumenti musicali. Proibire la musica significa cancellare identità e diritti, poiché la musica ha un ruolo centrale nella valorizzazione del nostro passato, nel legittimare l’esistente e nello sviluppare nuovi linguaggi, nel generare elementi di innovazione espressiva e creativa. (A.D)