Enzo Cacioli, sindaco di Castelfranco Piandiscò, relatore al secondo incontro di Nova Civitas sul tema dell’amicizia civile.
Non servono solo le competenze per fare politica. Serve umanità. Serve rifondare il rapporto di fiducia tra governanti e cittadini incrinato da crisi e pandemia e lo si può fare attraverso l’amicizia civile. Serve una politica non più fatta di conflitti, oggi sempre più violenti, con quelli che definiamo ‘avversari’ e che chiudiamo in gruppi ristretti e limitati. Bisogna essere fautori di un’azione politica improntata al dialogo costruttivo tra maggioranza e minoranza, così sarebbe meglio definire quella che invece è detta ‘opposizione’. Il confronto tra idee diverse è l’anima della democrazia da preservare e coltivare.
E le parole chiave che Cacioli ha fatto risuonare forti durante il secondo incontro di Nova Civitas, corso sulla Dottrina sociale della Chiesa, sono mutuate dall’insegnamento del grande Giorgio La Pira, il “sindaco santo” di Firenze, intellettuale di spicco del cristianesimo sociale e più volte deputato negli anni del dopoguerra:
1. SOLIDARIETÀ: se oggi il 20% del mondo detiene la maggior parte delle risorse del pianeta qualcosa non torna. Deve allora aprirsi una nuova stagione di solidarietà in cui nessuno è lasciato indietro. La solidarietà è anche alla base della nostra Carta Costituzionale all’articolo 2, ed è il presupposto del vivere insieme, il vincolo necessario di una comunità. La solidalirietà non è rappresentata da una somma di individui (1+1+1) ma da una moltiplicazione (1x1x1) in cui tutti intraprendano azioni che comprendano la collettività, in cui nessuno è lasciato indietro.
2. CONDIVISIONE: per attuare una società solidale si deve passare dal concetto di ‘prestazione’ (che dà qualcosa) a quella di ‘condivisione’ (che porta qualcuno, è il ‘prestarsi’). In tal senso vediamo che ad esempio i sussidi dati dallo Stato a chi ha bisogno a lungo termine non aiutano la crescita, ma mortificato chi le riceve perchè non è messo in condizione di decidere il proprio futuro. Questa è una società che non ha domani. Nella condivisione si creano legami, si moltiplica il bene dell’amicizia e si considera l’altro non una statistica bensì ‘persona’. Molto su questo ci insegna il mondo del volontariato e del Terzo settore che saranno sempre più chiamati ad agire in collaborazione con la sfera pubblica con cui condividono il fine del bene comune.
3. CITTADINANZA: è importante sentirsi e farsi partecipi della propria città, una sfida fondamentale che riguarda anche un cambio di mentalità. È una nuova visione che aspira al bene collettivo e non all’individualismo e che fa da pendant alla prossima sfida:
4. PARTECIPAZIONE: che si lega a tutti i valori precedenti, la potremmo pronunciare con una formula moderna ‘I CARE’, mi interessa. In tal modo dovremmo sentirci operai che lavorano a un progetto meraviglioso, come la creazione di una cattedrale. Questa è la vera sfida della democrazia la cui realizzazione riguarda tutti e da cui ci stiamo invece allontanando.
5 DIALOGO E APERTURA: la città non rimane una monade ma guarda all’altro e al costruire insieme. Così come La Pira fece di Firenze un luogo di incontro e dialogo, così le città dovrebbero guardare all’altro con fiducia e apertura, senza pregiudizi verso culture diverse.
Tra i partecipanti all’incontro anche diversi i sindaci del territorio, Daniele Longaroni sindaco di Castel Viscardo, Andrea Sisti, sindaco di Spoleto, Gian Luigi Maravalle, sindaco di Ficulle, che, pur nelle diverse esperienze, hanno affermato la necessità di ricostruire il valore dell’amicizia civile e il rapporto di fiducia con i cittadini.
Sono sfide di umanità e progresso, la città deve ‘essere ricostruita intorno alla sua “fontana antica”, dice Cacioli, cioè intorno ad una piazza meno virtuale e più reale dove i cittadini e gli amministratori tornano ad incontrarsi, a collaborare, a dialogare soprattutto con le nuove generazioni, che hanno in mano il futuro del mondo e del Creato e a cui abbiamo dato l’impressione che il domani sia invece senza luce.
Prossimo appuntamento con Nova Civitas il 22 gennaio 2022 per la V Giornata della Disconnessione che avrà al centro soprattutto i giovani e il tema dell’amicizia e della relazione.
Per informazioni: cell. 342 0878304 (Suor M.Luisa Gatto) – g.mluisa@smr.it oppure novacivitas@diocesiorvietotodi