ACQUAPENDENTE – Si è svolta lo scorso 2 dicembre, presso S’osteria 38, la giornata conclusiva del progetto “Itinerari di inclusione sulla Via Francigena“, promosso da Cooperativa Sociale Alicenova e Fondazione Oltre Noi Onlus e finanziato dalla Regione Lazio con i Fondi Sociali Europei.
Un percorso di formazione e inclusione lavorativa rivolto a 15 giovani in particolari condizioni di fragilità, con l’obiettivo di promuovere le pari opportunità e rafforzare le capacità personali e di ri-attivazione nel tessuto sociale, che ha attivato un circolo virtuoso di promozione nel territorio della Tuscia, attraverso partnership che hanno coinvolto vari soggetti del territorio, quali ASL, comuni, associazioni di volontariato, centri per l’impiego e imprese. All’incontro finale, durante il quale sono stati consegnati i diplomi ai partecipanti, sono intervenuti l’assessore alle politiche sociali e welfare della Regione Lazio Alessandra Troncarelli, il consigliere regionale Enrico Panunzi, il sindaco di Acquapendente Alessandra Terrosi e il Marco Marcelli, direttore della UOC di Neuropsichiatria infantile della ASL di Viterbo.
Il progetto si è sviluppato attraverso corsi di formazione, orientamento e avvicinamento al mondo del lavoro (in particolare nel settore del turismo), della durata di 600 ore, con attività formative specifiche di sostegno alla persona svolte principalmente presso S’osteria 38 (struttura gestita da Alicenova) e nel territorio interessato dalla Via Francigena viterbese (cucina tradizionale, gestione dei servizi alberghieri, lingua inglese, promozione turistica, conoscenza e mappatura della Via Francigena), con la presenza di un orientatore del lavoro e un’attività di sostegno psicologico in favore delle potenzialità dei beneficiari e delle loro famiglie. “Ringraziamo tutti i partecipanti a questa giornata – affermano i responsabili di Alicenova – le istituzioni che hanno sostenuto il progetto e soprattutto i ragazzi che si sono impegnati al massimo in questo percorso di formazione e inclusione, confidando che per loro sia soltanto l’inizio di un percorso lavorativo di successo. La filosofia è stata quella è quella di attivare un circolo virtuoso di inclusione sociale e lavorativa: valorizzare le persone valorizzando i territori, e viceversa. Le azioni messe in campo hanno promosso una nuova cultura che valorizza il giovane nelle sue potenzialità e nel suo ruolo attivo all’interno della società, superando la logica dell’assistenzialismo. Quindi, come persona che contribuisce a tutti gli effetti allo sviluppo della comunità di cui è cittadino“.