Quando sette anni fa il prof. Franco Raimondo Barbabella propose a Unitre Orvieto di organizzare un decennio di celebrazioni kantiane in analogia con la tedesca “Kant Decade” sembrò che proponesse una sfida bellissima ma un poco rischiosa; elemento, quest’ultimo, che non spaventò affatto il presidente M° Riccardo Cambri, che abbracciò immediatamente il progetto. Quando poi due anni dopo, insieme al prof. Massimo Donà, Barbabella elaborò l’idea di agganciarvi un festival di filosofia che preparasse e sviluppasse il tema kantiano dell’anno, la proposta sembrò andare oltre le reali possibilità. Si trattava di coinvolgere le scuole, interessare gli studenti, intessere rapporti con studiosi singoli ed università, trovare fondi, stabilire collaborazioni. Ma la rassicurazione venne subito dall’adesione al progetto da parte del Centro Studi (CSCO) che poi in tutti questi anni ha assicurato partecipazione attiva e supporto organizzativo al massimo livello di impegno e professionalità.
Ebbene, dopo cinque anni di festival e sette di Decade kantiana (!), occorre ammettere che la sfida è riuscita alla grande, pur in mezzo a tante difficoltà che però ogni volta gli organizzatori sono riusciti a superare con la buona volontà e la professionalità di tutti e spesso con l’abnegazione di molti. Nemmeno la pandemia è riuscita a fermare il percorso che, dopo la bella edizione online dell’anno scorso, ha quest’anno ripreso l’antica versione in presenza. Un’edizione, la 2021, particolarmente intensa e stimolante, sia per il tema scelto che per l’organizzazione e le modalità con cui lo stesso è stato trattato dai relatori nelle tre giornate di OiPh (Orvieto in Philosophia), le due di festival e la terza di Decade kantiana.
Il tema 2021 era di quelli davvero centrali nella filosofia kantiana in quanto essenza della modernità nella storia filosofica, culturale, sociale e politica, dell’Occidente, appunto il tema del soggetto, ossia l’imprescindibile esistenza di un centro ordinatore della realtà. La trattazione problematizzata del tema a partire dall’origine nella Grecia classica fino alla sua piena ed esplicita emersione nella modernità da Cartesio a Kant, ha destato, prima con le relazioni di Federico Croci e di Giulio Goria e poi con la lectio magistralis di Francesco Valagussa, una serie di illuminati ragionamenti coordinati da Massimo Donà, che hanno suscitato vivo interesse negli studenti che hanno aderito alle tre giornate.
Una partecipazione attiva e intelligente, frutto di un serio lavoro preparatorio nelle classi sotto la guida esperta delle/dei docenti di filosofia. Gli interventi di molti studenti la mattina della Decade kantiana ha riscosso l’ammirazione di tutti, anzitutto del prof. Valagussa, per la puntualità dell’informazione, la capacità di argomentare e la chiarezza concettuale di ogni punto, frutto evidente di giusta intuizione e riflessione.
Grande la soddisfazione per la rinnovata partecipazione delle scuole di Orvieto, Terni, Acquapendente e Montefiascone: quelle di Orvieto in presenza con una selezione di studenti in ragione delle regole anti-Covid, e quelle fuori Orvieto ancora online. Grande anche la soddisfazione della riconfermata collaborazione tra istituzioni ed enti culturali della città. L’evento, come sempre infatti, è frutto del sostegno finanziario di Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e, come detto, dell’apporto organizzativo congiunto di Fondazione Centro Studi Città di Orvieto e UNITRE – Università delle Tre Età di Orvieto, con l’impegno professionale del personale e apporti di volontariato.
Una formula dunque che ha dimostrato di funzionare, sia per stimolare la riflessione critica dei nostri studenti su temi fondamentali di filosofia kantiana che per la loro natura si proiettano nella più stringente attualità, sia per aprire piste di attività culturalmente significative per la città e il territorio. Un buon viatico per impostare un programma degli ultimi tre anni della Decade kantiana che abbia l’ambizione di lasciare il segno sia per la qualità intrinseca delle trattazioni sia per le relazioni che si riuscirà a stabilire sia, infine, per l’obiettivo di dare fondamenta solide ad un progetto di festival che possa durare.
D’altronde già oggi la vastità e la significatività degli enti patrocinatori ne costituisce una garanzia: oltre al Comune, la SFI (Società Filosofica Italiana), il MIUR – USR per l’Umbria, la Presidenza Nazionale Unitre, e da quest’anno l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. È chiaro che questo brillante progetto culturale meriterà uno sforzo ulteriore per un salto di qualità, importante e certamente possibile. Nelle prossime settimane, i responsabili organizzativi inizieranno la programmazione degli appuntamenti ravvicinati di marzo guardando già oltre: dicembre 2022 e poi 2023 e 2024.