Torna, dopo il lockdown dello scorso anno, il tradizionale Concerto di Natale in Duomo, offerto dalla Corale Polifonica delle Cattedrale di Orvieto “Vox et Jubilum” diretta dal Maestro Stefano Benini. È stato un anno di relativo silenzio e di importanti meditazioni, nonché di novità, tra cui l’arrivo da Londra dell’organista Riccardo Bonci, che da gennaio scorso, condivide con il Maestro del coro l’importante responsabilità di dare voce e suono alla Basilica orvietana.
E proprio dall’incontro e dal confronto di questi due musicisti, complice la lunga esperienza londinese del nuovo organista, che nasce l’idea di questo “particolare concerto” che si terra in Duomo, mercoledì 22 dicembre alle 21. Sarà, di fatto, quello che nel mondo anglosassone viene chiamato “Carol Service”. Una novità assoluta, dunque, non solo ad Orvieto, ma con tutta probabilità anche in Italia. Un Carol Service, e un’azione liturgica, che si svolge in una perfetta sinergia tra Parola, Gesto e Musica.
Le voci narranti guideranno fin dentro il Mistero del Natale, attraverso i passi più importanti dell’Antico e del Nuovo Testamento, che il coro commenterà con le melodie più belle del Natale di sempre, coinvolgendo ad un certo punto anche il pubblico/assemblea, con lo scopo di creare un suggestivo momento di spiritualità collettiva. Parteciperà all’evento anche il gruppo vocale “Cherries on a swing set”, con l’esecuzione di un brano originale.
È questo un appuntamento dal grande valore culturale e soprattutto ecclesiale. È la prima volta, infatti, che in una Chiesa Cattolica si svolge un’azione liturgica ispirata ad un rito di un’altra confessione cristiana che, tuttavia, si trova, da questo punto di vista, perfettamente allineata con la Chiesa di Roma. Il vescovo, monsignor Gualtiero Sigismondi, ed il presidente del Capitolo della Cattedrale, don Stefano Puri, hanno accettato con entusiasmo la proposta dei due Maestri, che fa eco alle intenzioni ecumeniche di Papa Francesco.