“La programmazione centralizzata degli acquisti attraverso la CRAS (Centrale regionale dell’acquisto per la sanità) rappresenta uno dei punti di forza della nuovo corso della sanità umbra grazie al quale riusciremo a ridurre i costi del ‘sistema’ per raggiungere un equilibrio strutturale, in modo da destinare tutte le risorse necessarie al soddisfacimento dei bisogni di salute della popolazione”: la dichiarazione arriva dall’assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Coletto, rendendo noto che “dopo il giudizio di parifica della Corte dei Conti, dello scorso settembre, ci viene fornita un’ulteriore attestazione anche dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che nella ripartizione del Fondo nazionale ha attributo ad Umbria Salute, quale Centro Regionale Acquisti in Sanità, l’importo di 521 mila 875,86 euro per il 2020, una cifra più che raddoppiata rispetto ai 235 mila 299,59 del 2019”.
“Questi primi risultati – ha proseguito Coletto – sono il frutto di un lavoro di squadra tra la Regione, Umbria Salute e servizi e le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere. Il lavoro di gruppo ed il coinvolgimento dei clinici infatti, sono le strategie alla base dello sviluppo del Centro Regionale Acquisti in Sanità”.
Per dare l’idea del miglioramento dell’operato negli acquisti della Regione Umbria, basti pensare che la quota del fondo azionale assegnato alla CRAS è pari a quello di Regioni ben più grandi e popolose, come l’Emilia Romagna (525.045,16 €) il Friuli Venezia Giulia (521.875,86 €) e la Lombardia con (547.525,06 €). Tale importante risultato della CRAS è motivato dal livello di copertura degli acquisti previsti per legge, dal valore delle iniziative di acquisti a livello regionale, dalla capacità di realizzare quanto programmato e alla collaborazione con altre stazioni appaltanti.
“L’attività della CRAS nel 2020 ha evidenziato un importante miglioramento – sottolinea l’Amministratore Unico di Umbria Salute, Giancarlo Bizzarri – e anche il 2021 vede un mantenimento delle buone performance in termini di procedure di gara bandite, per un valore di 235 milioni al 30 settembre 2021 rispetto ai 262 milioni del 2020; un miglioramento ulteriore in termini di gare aggiudicate per un valore di 170 milioni al 30 settembre 2021 rispetto ai 152 milioni del 2020; una potenziale riduzione dei costi per un valore di 39 milioni al 30 settembre 2021 rispetto ai 43 milioni del 2020″.
“Un esempio di riduzione costi ottenuto con gare gestite a livello a regionale, – dice Bizzarri – ma con il pieno coinvolgimento dei professionisti, è rappresentato dalla gara per dispositivi impiantabili in ambito cardiologico, aggiudicata nel maggio del 2021 per la quale la potenziale riduzione dei costi di acquisto è pari a 1,4 milioni all’anno (circa 11per cento rispetto ai prezzi della aggiudicazione precedente)”.