Nei giorni scorsi l’assemblea del Patto Territoriale Interregionale VATO – Val di Chiana, Amiata, Val d’Orcia, Trasimeno, Orvietano – ha approvato delle linee programmatiche ed un bando per utilizzare le risorse rimaste inutilizzate negli anni dagli altri Patti territoriali e rimessi in gioco dal Ministero dello Sviluppo Economico. Si tratta di un grande risultato dovuto alla tenacia della presidente Ciarini ed altri volonterosi a cominciare dalle camere di commercio che hanno creduto fino in fondo in questa possibilità e soprattutto nel valote e utilità di una società mista come questa che abbraccia tre province e due regioni in uno dei territori più belli d’Italia.
Questo spirito è stato colto dalle Regioni intendono utilizzare proprio il Patto territoriale per coinvolgere i territori e le forze economiche e sociali nella progettazione e attuazione del Pnrr. Il bando tende ad attivare un progetto pilota che ha questi elementi:
a) la rigenerazione dei centri storici e dei borghi, (compresi gli insediamenti nelle aree rurali) attuando politiche e azioni di sistema “dal basso” che promuovano l’inversione del trend dello spopolamento, preservando la loro originaria identità e la loro testimonianza paesaggistica, storica, archeologica e architettonica. Per tutti i centri storici l’orientamento è quello di garantire la conservazione e il recupero del patrimonio immobiliare con il raggiungimento di standard qualitativi adeguati attraverso la ristrutturazione di edifici di diversa destinazione come abitazioni, residenze turistiche e/o ricettive, attività specialistiche e servizi essenziali, conseguendo la sicurezza antisismica e idrogeologica, condizioni imprescindibili, sia per favorire il reinsediamento, sia per mantenere l’attrattività dei Borghi nel loro carattere identitario. Oltre a riqualificare l’abitato per la residenzialità si dovrà favorire il recupero e/o il riuso di volumi dismessi per la condivisione e l’ospitalità a scopo culturale e turistico favorendo progettualità di permanenza anche di medio termine.
b) la revisione del sistema della mobilità e la riqualificazione della rete sentieristica;
c) la valorizzazione del patrimonio storico culturale e lo sviluppo turistico sostenibile;
d) gli interventi di infrastrutturazione digitale;
e) la salvaguardia e tutela dei bacini imbriferi;
f) la promozione delle comunità energetiche pubblico-private;
g) la scuola e la formazione innovativa – la presenza dell’università nel territorio;
h) i servizi per le imprese del territorio.
Gli obiettivi programmatici adottati dal Patto Territoriale VATO potranno essere aggiornati e/o integrati entro il mese di dicembre 2021 attraverso l’attività di elaborazione “politica” e programmatica di specifici tavoli tematici.
Tali obbiettivi ritenuti strategici per lo sviluppo dell’area saranno perseguiti attraverso la messa a terra dei bandi e/o misure ministeriali come i fondi riservati ai Patti Territoriali, del PNRR, della programmazione comunitaria Europa EU 2021/2027 e/o altre linee finanziarie statali, regionali o del sistema bancario locale. Pertanto, il Patto Territoriale VATO intende promuovere e attivare un modello operativo di cooperazione concertata tra pubblico e pubblico e/o tra pubblico e privato finalizzato alla realizzazione di un insieme di interventi e progetti di investimento, di avviamento e di innovazione di interesse di area vasta.
Bisogna tener conto che:
– ogni Patto Territoriale/Soggetto Responsabile può presentare un solo progetto pilota costituito da singoli interventi pubblici e/o interventi imprenditoriali tra loro coerenti sulla base di tematiche predefinite;
– Il progetto pilota dovrà essere accompagnato da uno studio di fattibilità tecnico economico finalizzato ad illustrare i contenuti tecnici della proposta, l’analisi costi benefici sulla fattibilità economico-finanziaria e corredato da previsioni economico finanziarie fino al termine dell’attività;
– gli interventi imprenditoriali e/o pubblici che costituiscono il progetto pilota devono essere selezionati dai Soggetti Responsabili sulla base di una procedura trasparente e aperta e sono ammissibili secondo quanto stabilito, rispettivamente, al Capo II e al Capo III del Decreto Direttoriale del MISE del 30.07.2021.
Nelle prossime settimane si svolgeranno nelle quattro aree di riferimento incontri pubblici per avviare un dibattito intorno al progetto da predisporre.
Valentino Filippetti,
sindaco di Parrano