VITERBO – Il 18 novembre 2021 dalle 9 alle 13, nell’ambito del progetto Biochar Latium “Valorizzazione del biochar prodotto dal recupero di materiali di legnosi di scarto derivanti da filiere del Lazio”, si svolgerà una giornata formativa per parlare di economia circolare e biochar. L’evento, che si svolgerà in modalità ibrida, è rivolto ad aziende agricole, vivai, produttori di energia, al mondo scientifico che si occupa di ricerca nel campo delle fitotecnologie e delle bonifiche ambientali, e a quanti desiderosi di approfondire questi temi di grande interesse ed attualità. Organizzata dagli scienziati dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iret) e dall’Università della Tuscia, la giornata formativa avrà lo scopo di fare il punto sulla normativa riguardante i fertilizzanti e l’utilizzo di biomasse per la produzione di energia, sulla ricerca legata alle potenzialità del biochar in ambito agricolo e di bonifica e sulle innovazioni tecnologiche e le prospettive del biochar per la riqualificazione degli ecosistemi degradati e contaminati, anche e soprattutto alla luce delle politiche di contrasto del cambiamento climatico.
“Al giorno d’oggi funzionalità e produttività del suolo sono severamente compromesse a causa di pratiche agronomiche non corrette, cambiamenti climatici in atto, incendi e contaminazione ambientale”, spiega Isabel Nogués, ricercatrice presso il Cnr-Iret. “Tutti questi fattori contribuiscono all’erosione e alla perdita di materia organica e fertilità del suolo. E intanto tonnellate di legna derivanti dalle potature vanno in fumo, liberando nell’atmosfera anidride carbonica e sprecando energia. Il progetto Biochar Latium si inserisce in un contesto di sostenibilità ambientale indicando possibili soluzioni alla perdita di fertilità dei suoli e al trattamento di siti contaminati”. Il biochar è un residuo solido carbonioso, ottenuto da pirolisi della biomassa, incorporato nel suolo per migliorarne la funzionalità.
Questa sostanza apporta al terreno carbonio stabile e a lentissimo rilascio, contribuisce a trattenere i nutrienti, migliora le caratteristiche di ritenzione idrica dei suoli. Nei terreni contaminati contribuisce al contenimento dei metalli pesanti e alla degradazione dei composti organici. “Biochar Latium si propone di mettere a punto una strategia per la valorizzazione degli scarti legnosi, provenienti da coltivazioni di nocciolo e ulivo della Tuscia e della Sabina, attraverso la produzione di biochar. Scopo principale del progetto è quello di stimolare l’attivazione della filiera del biochar nel Lazio, offrendo sostegno ai soggetti interessati ad avviare attività di produzione di biochar ed energia verde a partire da materiali di scarto e condividendo la sperimentazione con utilizzatori finali per il recupero di suoli degradati e per la bonifica di siti inquinati”, prosegue la scienziata.
L’evento del 18 novembre si svolgerà in parte in presenza presso l’azienda RESET, a Rieti, dove sarà possibile visitare gli impianti di gassificazione e cogenerazione della società. RESET è una start-up innovativa clean-tech, recentemente insignita dell’ENI Award 2020, noto anche come Nobel dell’energia, un premio assegnato dalla nota compagnia petrolifera italiana con l’obiettivo di favorire un migliore utilizzo delle fonti energetiche e una maggiore ricerca ambientale. Alla giornata formativa sarà possibile assistere anche in remoto, tramite collegamento sulla piattaforma Zoom. La registrazione all’evento online si potrà effettuare sul sito biocharlatium.eu, mentre per partecipare in presenza è necessario inviare un’email a biocharlatium@gmail.com.