Il corso si snoda attraverso 8 lezioni, in modalità online, dedicate a Paolo Villaggio come maschera e come interprete non solamente comico all’interno della storia del cinema italiano. Fantozzi è ormai il simbolo universalmente sovrapposto al volto del suo autore/interprete, e partendo proprio da qui l’obbiettivo del corso sarà quello di riuscire a scindere la maschera dall’attore, dopo aver analizzato tutti gli elementi caratterizzanti dei vari personaggi dell’attore genovese e averli contestualizzati all’interno della commedia all’italiana. La figura di Villaggio all’interno della commedia all’italiana verrà anche analizzata come elemento che accompagna e modifica un genere che nel corso degli anni 80 e dei 90 è diventato altro, avvalendosi di nuovi linguaggi espressivi. Oltre il discorso prettamente comico, si affronterà la figura di Paolo Villaggio attore per Fellini, Olmi, Monicelli e altri importanti cineasti del nostro cinema.
Temi trattati durante le lezioni:
Nascita e sviluppi della maschera Fantozzi
Nascita e sviluppi della maschera Fracchia
Nascita e sviluppi della maschera Kranz
Censure e femminismi nella commedia di Villaggio
Il sesso del clown: la sessualità del carattere comico
Villaggio e la commedia popolare
Villaggio interprete: da Fellini a Monicelli
Analisi dell’episodio “Si Buana” dal film “Dove vai in vacanza?” (1978)
Nell’aula virtuale sarà possibile interagire in diretta con il docente in diversi modi.
Con il microfono, via webcam, via chat. Per partecipare alle lezioni, a fronte del pagamento di una quota di iscrizione di 100 euro, è sufficiente un qualsiasi dispositivo connesso ad Internet sia esso smartphone, tablet o pc. Il corso è promosso sulla piattaforma “Ufficio Tempo Libero – Tutti i colori del Sapere“.
Di sé, Saccà nato a Sesto San Giovanni, di padre siculo e attualmente residente a Orvieto, dice “da sempre amo le immagini in movimento, nel tentativo di afferrarle con il pensiero. Dopo aver frequentato il corso di Cinema Storico-Critico al DAMS di Bologna ho cercato di coniugare la mia sfrenata passione per le arti visive con il giornalismo, la filosofia e la cultura pop. Guardo troppo, scrivo molto e nel resto del tempo ascolto e leggo. Tra corsi, recensioni, e collaborazioni a riviste, portali e festival ho trovato il tempo di pubblicare il mio primo saggio monografico. Argomento: Renato Pozzetto, uno dei miei pallini comici di sempre”.