“Lo abbiamo già scritto ai parlamentari eletti in Umbria, ai prefetti di Perugia e Terni e alla presidente della giunta regionale: se il Superbonus e gli altri incentivi per la riqualificazione del patrimonio immobiliare non verranno prorogati e se la cessione del credito e lo sconto in fattura non saranno riconfermati, ci prepariamo ad organizzare azioni eclatanti, anche con il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera allargata delle costruzioni.”
È durissima la reazione di Cna Costruzioni Umbria alle voci riguardo al ridimensionamento del Superbonus al 110% e dei bonus di minore entità per il miglioramento sismico ed energetico degli edifici.
“Non ci piace lanciare minacce o prove di forza – afferma il responsabile regionale della categoria, Pasquale Trottolini – ma vogliamo salvaguardare strumenti che stanno consentendo di rilanciare un settore, quello delle costruzioni, che scontava una crisi ultra decennale che ha lasciato sul campo migliaia di imprese e di lavoratori. Ma vogliamo anche mettere in guardia dal rischio di fallimento per centinaia di aziende e da danni economici certi per migliaia di proprietari di immobili che non riusciranno a completare i lavori in tempo utile per poter usufruire degli incentivi.”
Nella nota inviata ieri, tra gli altri, ai deputati e senatori eletti in Umbria, che nelle prossime settimane saranno alle prese con la discussione e l’approvazione della legge di bilancio 2022, Cna Costruzioni ha ricordato come “l’utilizzo del Superbonus, teoricamente possibile dal luglio 2020, è stato di fatto impossibile almeno fino ai primi mesi dell’anno in corso a causa dell’inefficienza della pubblica amministrazione e per l’estrema complessità della normativa. Quindi la mancata proroga almeno fino alla fine del 2023 rischia di produrre danni consistenti, a cominciare dai contenziosi che potrebbero scaturire dai contratti sottoscritti dai proprietari immobiliari con i tecnici professionisti, vincolanti anche in caso di lavori non eseguiti per mancanza di tempo.”
Non solo. “La possibilità di avvalersi dello sconto in fattura e della cessione del credito anche nell’utilizzo dei bonus minori in materia di miglioramento sismico ed energetico degli edifici – prosegue Trottolini -, ha reso molto più appetibili strumenti disponibili ormai da anni. Optare per il mancato rinnovo di queste possibilità manderebbe in fumo migliaia di interventi già programmati. Infine, nei giorni in cui, con il G20 e la COP26, l’attenzione mondiale è puntata sui temi della sostenibilità, appare singolare che le scelte del Governo vadano nella direzione opposta. Ricordiamo, infatti, che le abitazioni sono state riconosciute responsabili della maggior parte delle emissioni inquinanti a livello mondiale, ne producono addirittura più dei trasporti.”
Da qui l’appello ai parlamentari affinché, a prescindere dal proprio schieramento politico, portino avanti un’opera di sensibilizzazione all’interno dei rispettivi gruppi parlamentari per far sì che il Superbonus al 110% venga prorogato senza restrizioni fino al 31/12/2023 e la cessione del credito e lo sconto in fattura restino accessibili anche per i bonus minori almeno per tutta la durata del Pnrr (2026), trasformandoli in misure strutturali.
“Come anticipato, qualora il nostro appello dovesse essere ignorato, ci prepariamo a organizzare azioni eclatanti coinvolgendo tutta la filiera larga delle costruzioni, che comprende non solo le imprese edili e gli impiantisti, ma anche i serramentisti, i produttori di materie prime, i geometri, gli architetti, i periti e gli ingegneri. In ballo ci sono tante cose – conclude il responsabile regionale di Cna Costruzioni -: la sopravvivenza delle imprese, ma anche la tutela dell’occupazione, delle disponibilità economiche delle famiglie e la sostenibilità ambientale.”