di Valeria Cioccolo
Si apre all’insegna di un segno di una nuova ‘normalità’ il corso formativo diocesano Nova Civitas, che, dopo due edizioni segnate dall’emergenza, ha visto una prima apertura al pubblico in presenza (con la possibilità di seguire comunque anche online). Un ritrovarsi insieme ancora più significativo in relazione al tema trattato quest’anno, l’Amicizia, un sentimento su cui è necessario puntare in questa faticosa ricostruzione post-pandemica, in cui si moltiplicano odi e conflitti sociali. Lo spunto è la recente enciclica scritta da Papa Francesco nell’ottobre 2020 ‘Fratelli tutti‘ dedicata proprio alla fraternità e all’amicizia sociale perchè, ha ricordato in apertura sr. Maria Luisa Gatto, tra i coordinatori del progetto: “Ricostruire l’amicizia significa ‘riparare’ i rapporti che sono stati complicati e distrutti dalla pandemia“.
L’Amicizia? non si ‘HA’, si VIVE
Il primo appuntamento, moderato da sr. M. Luisa e Cristina Pepe, del gruppo di coordinamento di Nova Civitas, è stato arricchito dalla presenza di S.E. Sigismondo Gualtieri, Vescovo della Diocesi che ha portato parole importanti e ricche di spunti, a partire dalla domanda: cos’è l’amicizia? L’enciclica di Papa Francesco ‘Fratelli tutti’ ne ha chiarito la grande importanza anche nella Chiesa, ma definirla non è semplice contrariamente a quanto si può pensare. Tra le più belle sicuramente quella di S. Isidoro che, nel VII secolo, scrive parole attualissime: l’amico è il ‘custode della nostra anima’, cioè una sorta di angelo custode, una guida; l’amico è un ‘amus’ ovvero un amo, un gancio che ha con noi un legame fortissimo, ma senza ‘possedere’. Ultima ma fondamentale caratteristica dell’amicizia è essere ‘catena della carità’, cioè una rete, come si direbbe oggi, che mette le persone in connessione. Una catena a maglie aperte, che non è esclusiva perché se non comprende ciò che la famosa canzone dice: ‘aggiungi un posto a tavola‘ diventa un club esclusivo e non inclusivo. L’amicizia è il modo giusto di vivere la fraternità, si legge nella ‘Fratelli tutti’, ma non si può vivere la vera amicizia se non si conosce la ‘prossimità’, cioè il farsi prossimo degli altri, anche di chi non si conosce, perché è proprio guardando i volti degli altri uomini, nostri fratelli, che possiamo già oggi vedere il volto di Dio.
L’Amicizia con Dio e il Creato
Ma l’amicizia è in connessione con molte altre questioni che stanno animando l’attualità. Sicuramente anche con quella ambientale e con la necessità di immaginare una nuova economia più attenta alla sostenibilità e al futuro. Lo sottolinea l’enciclica Laudato Sii, pietra miliare di un nuovo impegno dei cattolici verso temi connessi con l’ambiente e il Creato e che si lega alla ‘Fratelli tutti’ poiché “La storia della propria amicizia con Dio si sviluppa sempre in uno spazio geografico”, dice la Laudato Sì’. Prestando attenzione alla manifestazione divina nel Creato, l’essere umano impara a riconoscere sé stesso in relazione alle altre creature e “L’interdipendenza delle creature è voluta da Dio”.
Tra i numerosi partecipanti alla serata di Nova Civitas il prof. Leonardo Becchetti, economista e membro del comitato promotore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani e i delegati diocesani per l’Umbria che hanno recentemente partecipato alla 49^ edizione delle Settimane Sociali quest’anno dedicata al Pianeta che Speriamo. L’avv. Nicola Pepe del coordinamento di Nova Civitas e Marcello Rinaldi delegato regionale della Caritas umbra hanno riportato i punti fondamentali di questo importantissimo appuntamento. Gli impegni presi riguardano un maggiore impegno verso l’ecologia attraverso numerose sfide da intraprendere.
Una nuova economia, improntata all’Amicizia
Come? A partire dall’analisi di buone pratiche già esistenti sul territorio che aiutano a tracciare linee guida da seguire. E durante le Settimane Sociali un ruolo da protagonisti lo hanno avuto i giovani che hanno redatto un importante docueto, il Manifesto dell’Alleanza, non concluso, ma che si implementerà nel tempo animandosi con percorsi concreti da realizzare. Il primo fra questi essere cittadini ‘attivi’, che vuol dire anche comportarsi come consumatori consapevoli, utilizzando e conoscendo i prodotti che si acquistano – a partire dalla filiera di lavorazione – o preferendo l’uso di energia pulita e ‘a km zero’, ad esempio.
Perché, ricordando le parole del prof. Zamagni, l’economia è una scienza umana e non una tecnocrazia e quindi può trasformata per guardare a modalità più solidali e sostenibili anche per le generazioni future.
Messaggi che meritano di essere diffusi, ma spesso chi ha in mano gli strumenti della comunicazione, pensiamo alla stampa, ai mass media, preferisce tacere perché li considera argomenti poco di appeal, non fanno notizia, mentre sono fondamentali perchè guardano al futuro. Su questo anche una comunità come Orvieto ha molto da riflettere.
Il prossimo appuntamento di Nova Civitas Amicizia. Sapore locale, sguardo globale è l’11 dicembre sempre in Sala Pieri, Piazza Duomo alle ore 16.00. Relatore sarà Enzo Cacioli, ex Sindaco di Castelfranco Piandiscò che parlerà dell’amicizia come mezzo per la concordia sociale. Nel corso dell’anno si svolgerà inoltre l’ormai consolidata Giornata della Disconnessione che, quest’anno in particolare, mira a coinvolgere i giovani della nostra comunità.
Per ulteriori informazioni: cell. 342 0878304 (Suor M.Luisa Gatto) – g.mluisa@smr.it
oppure novacivitas@diocesiorvietotodi.it