Oggi è stato l’ultimo giorno di apertura della filiale di Montegabbione della Cassa di Risparmio di Orvieto, una delle nove tagliate per tentare il risanamento della difficile situazione ereditata dal recente ingresso di Mediocredito Centrale. La lunga interlocuzione dei mesi scorsi tra i comuni interessati, l’istituto e la fondazione, che in certi momenti sembrava aprire ad una soluzione che non privasse i territori di un servizio importante, alla fine non ha portato risultati.
Oggi il direttore generale di CRO, dott. Carbonelli, che ringraziamo, ha incontrato gli amministratori e un nutrito gruppo di cittadini, in rappresentanza di tutti quelli che, nei giorni scorsi, hanno sottoscritto un appello per scongiurare in extremis la chiusura. In un confronto civile e istruttivo sono stati numerosi gli interventi, le domande poste, le risposte date, ed è stata illustrata la situazione, nonché le motivazioni di una scelta così dolorosa. L’opzione ancora aperta è la possibilità di avere, almeno per due o tre giorni a settimana, un presidio costituito da uno sportello al pubblico distaccato dalla filiale di Fabro, presso la quale sono migrati i conti dei correntisti di Montegabbione. La situazione si definirà in alcune settimane, certamente prima di fine anno. Contestualmente ci siamo attivati per ottenere la installazione di uno sportello automatico Postamat presso l’ufficio postale di Montegabbione. Benché oggettivamente non si possa impedire ad una azienda privata di chiudere, nulla verrà lasciato di intentato per evitare la perdita di servizi, o almeno mitigarne gli effetti ove inevitabile, per i nostri cittadini.
Al Carmine una nuova edizione di Umbria Jazz Winter – UJ4KIDS
Dal 30 dicembre al 3 gennaio, il Teatro del Carmine di Orvieto ospita una nuova edizione di Umbria Jazz...
Oggi è stato l’ultimo giorno di apertura della filiale di Montegabbione della Cassa di Risparmio di Orvieto, una delle nove tagliate per tentare il risanamento della difficile situazione ereditata dal recente ingresso di Mediocredito Centrale. La lunga interlocuzione dei mesi scorsi tra i comuni interessati, l’istituto e la fondazione, che in certi momenti sembrava aprire ad una soluzione che non privasse i territori di un servizio importante, alla fine non ha portato risultati.







