di Renato Piscini
L’indicazione è chiara: a destra si andrà alla scomposizione della Lega tra i giorgettiani e i salviniani, a sinistra si creerà un centro riformista che andrà da Forza Italia, Calenda, Renzi, etc. Il tutto basato sulla reale sensibilità dei partiti di una volta e sulla reale sensibilità degli elettori, sensibilità deviata dalla famosa bestia leghista e del centro-destra e a sinistra dalla meteora 5 Stelle. Il Governo Draghi sta dando un’accellerata alla suggestione riportando i fatti nella pienezza del loro significato politico, ivi compresi gli umori della pubblica opinione.
Tornerà cosi il momento di far incontrare il riformismo con la partecipazione democratica, come è stato nelle migliori stagioni. Unitamente si dovrà rifare la casa su cui poggiare la nuova stagione: una riforma elettorale, un finanziamento pubblico ai partiti onde evitare compromissioni e la possibilità per gli elettori di scegliere come si fa per le amministrative. Solo con una chiarezza nei partiti e nelle coalizioni si potrà gestire il PNRR per modernizzare il paese e gli italiani.
Questa è l’arma della democrazia e la sua crisi (attuale) nutre la diffidenza e il sospetto, allora bisogna agire. Insomma dobbiamo andare alla ricerca dell’identità perduta, altrimenti è impossibile salvarsi. Una mappa per orientarsi: modelli quotidiani più pacati, uso moderato del tempo, approcci riflessivi, relazionarsi, creare, condividere, rispettare soprattutto conoscere. L’etica nazionale oramai dettata dai comportamenti di personaggi sguaiati e inaffidabili deve finire , gli italiani sono persone forse deluse dalla politica ma capaci di pensieri lunghi e di scelte consapevoli. Affrontiamo il Piano B.