La chiusura della pompa di benzina prima e dello sportello bancario poi, insieme ad altro, stanno portando Porano verso un regresso, quando invece i progetti su Villa Paolina, ben due, la ippoterapia e la sistemazione parco con casa del custode e limonaia di cui si parla dal 2019, ma ancora non realizzati, e di recente il polo dell’infanzia, appena finanziato, ci avevano illuso che sarebbe cresciuto. Tutto stagnante invece, compreso l’obbrobrio “dell’orto del prete”, passato ad altro proprietario e ancora lì in tutta la sua bruttezza.
Pochi giorni fa è stato intitolato il palazzetto a Gisleno Breccia, che è stato Sindaco di Porano per 24 anni, che si è speso per farlo uscire dal torpore e farlo conoscere, lavorando per portare la banca, riportare la caserma carabinieri, aprire la farmacia, fare il concorso ippico, ristrutturando e aumentando il patrimonio. Oggi alcune proprietà del comune sono state svendute, il paese non è più un’attrattiva, stiamo scivolando nella dimenticanza, quando ci vorrebbe poco per richiamare l’attenzione: lavorare su ciò che è presente dal punto di vista archeologico, storico, culturale e darsi da fare per dare al paese quei servizi soppressi che, in nome dell’era informatica e quindi virtuale, sono troppo gravosi per il sistema bancario che conosce solo la parola entrate e come tale privo di quell’umanità che dà senso alla vita di ognuno di noi e che oggi le istituzioni ne fanno un gran parlare, ma alla fine riescono a realizzare poco o niente.
Amministrare è un onore e un onere, ascoltare i cittadini è un dovere, lavorare per far progredire è una costante di chi è bravo e non soffre di protagonismo e spettacolarizzazione. A Porano, purtroppo, non si è ancora capito che avere cura dell’esistente e promuoverlo è, in sintesi, la strada da percorrere se si vuole salvarlo dal diventare : un paese che muore!
Titta e Barbara consigliere “Lista civica per Porano dalla nostra prospettiva”