“…dal Torso fu, e purga per digiuno l’anguille di Bolsena e la vernaccia”. Dante, Purgatorio, XXIV Canto.
Quanto Dante amasse Bolsena (e le sue anguille), lo si capisce da questo stralcio tratto dal Canto XXIV del Purgatorio, quando incontra Papa Martino IV nel girone dei golosi. Secondo gli storici infatti, il papa di origini francesi ed eletto a Orvieto, morì per indigestione del gustoso pesce di lago.
Per celebrare il sommo poeta a settecento anni dalla sua morte, l’Associazione Idea, in collaborazione con il Comune di Bolsena, ha indetto il Premio Internazionale ex libris e piccola grafica sui ‘Luoghi e personaggi della Tuscia e di Orvieto nella Divina Commedia’.
Una giuria formata da artisti, accademici e studiosi dell’arte quali Marcello Moscini, Luca Puri, Donato Catamo, Raffaele Davanzo, Martin Figura e Gianni Marcoaldi ha esaminato più di cento opere e i vincitori saranno premiati sabato 23 ottobre alle ore 17.00 presso il teatro San Francesco.
La giornata sarà introdotta da Raffaella Bruti (Assessore alla Cultura del Comune di Bolsena) e da Sante Cinquantini, socio dell’Associazione Idea nonché ideatore del premio, che presenterà anche il catalogo delle illustrazioni in concorso; interverranno inoltre Luciano Dottarelli, Elena Gallo e Luciana Vergaro.
Alle ore 18:00, presso la Sala Cavour, verrà inaugurata la mostra sulle opere dantesche in gara, curata da Evgeniya Hristova e che si protrarrà fino al 1 novembre.
Domenica 24 ottobre, alle ore 17:00, all’Auditorium Comunale ci sarà invece la presentazione del libro ‘Il fiore di Dante. Il poeta, il fiore, la santa’ di Giuseppe Rescifina, un’opera che mette in evidenza il legame di Dante con la Tuscia.
Il nome di Dante è legato non solo a Bolsena e al suo lago ma anche a tutto il territorio circostante. Si pensa infatti che la ‘selva oscura’ sia il bosco che ricopre i Monti Cimini e “…Fuor dalla selva un picciol fiumicello, lo cui rossor ancor mi raccapriccia. Quale del bulicame esce il ruscello…” e che anche il Bullicame sia stato fonte d’ispirazione per il suo Inferno. Cita anche San Bonaventura: “…Io son la vita di Bonaventura da Bagnoregio che ne’ grandi offici sempre posposi la sinistra cura…”, colloca la prigione ‘Malta’ sull’isola Bisentina e probabilmente c’è un legame tra la santa patrona di Viterbo e la Candida Rosa, il luogo dove risiedono le anime del Paradiso. Per non parlare dei numerosi affreschi del Signorelli all’interno del Duomo di Orvieto…
Dante e la Tuscia hanno un legame indissolubile che viene celebrato con eventi e mostre in giro per il territorio, nell’anno in cui ricorre il settecentesimo anniversario della morte. La mostra sarà itinerante e dopo Bolsena, toccherà vari comuni della Tuscia quali Bagnoregio, Orvieto, Montefiascone, San Lorenzo e Marta, anch’essi finanziatori del progetto.