Sono in tre, tutti del comprensorio, rappresentano il nuovo che avanza della prossima Castellana. Li avevamo indicati con il solo nome di battesimo, adesso sveliamo quello completo: PEPE’ ANDREA, ILARIA PROSPERINI, MIRKO SCHIAVO, in ordine d’età. Sono tutti figli di mamma Castellana, che ha donato loro la passione per le corse in auto. Pronti all’esordio, si presentano con la giusta dose di sfrontatezza, indispensabile per cacciare indietro, magari, le normali emozioni.
Andrea, classe 2002, risiede ad Allerona Scalo. E’ impiegato presso un corriere espresso, macina conoscenze automobilistiche dalla tenera età: “Sono nato con la chiave inglese in mano – esordisce – e, fin da piccolo sono rimasto affascinato di motori. Il mio babbo in età giovanile ha corso in minimoto. Sarà stato lui a trasmettermi la passione. Sta di fatto che sono salito presto in minimoto, ma la Castellana restava il mio sogno. Adesso sono arrivato. Spero di far bene”. Per l’esordio ha scelto una Citroen Saxo 1600, gruppo RS. La proverà, giusto domani, all’autodromo di Magione, iniziando poi a contare i giorni che mancano alla sua prima volta.
Ilaria, risiedendo a Osarella, ha avuto modo di respirare aria di corse fin dalla nascita. E’ giovanissima, non ha alcuna remora nel dichiarare i suoi ventidue anni. E’ cugina di Cristian Frustagatti ed è proprio seguendolo nelle partecipazioni alla Castellana che la curiosità si trasformò in amore per le quattro ruote da corsa. Guiderà una Citroen C2 1600, preparata da Gabriele Bissichini, già prodigo di consigli per la giovane commercialista. Proverà la vettura nei prossimi giorni, probabilmente, sul circuito di Viterbo. Riguardo alle sue sensazioni, non ha dubbi: ” Sono emotiva, però, quando fisso un obiettivo, faccio di tutto per raggiungerlo”. Quale prova, racconta come, in occasione dell’acquisto della sua prima macchina, ne informò i genitori a contratto firmato. Chiediamo, allora, cosa ne pensi il Lui, dell’esperienza corsaiola: “ Ho pensato fosse meglio fare da sola. Il Lui non c’è e sono tutta concentrata su questa esperienza”. L’aspetto è gradevole, il carattere è forte. Che i maschietti si siano intimoriti? Chissà.
Mirko di anni ne ha ventisei. Manager in una grande azienda di confezioni, rivela, subito, le attitudini alla professione, invitandomi a fare acquisti nel suo negozio, omonimo di quello a Orvieto. E’, pure lui, figlio della Castellana, anche per l’amicizia che lo lega a Michele Mocetti. Amano le cronoscalate, non ne perdono una di quelle che si svolgono nell’Italia Centrale: “Per le corse non conosco orario. Sono anni che mi alzo alle prime luci dell’alba, zainetto con colazione in spalla, per raggiungere le varie località e scegliere la posizione migliore. Da Michele, anche quando è solo spettatore, c’è sempre qualcosa da imparare. Imposta le gare cui assiste come fosse in competizione. Parla dei dettagli e, per me, è come assistere a una lezione. Frequento l’officina, dove c’è Massimo, altra fonte inesauribile d’informazioni. La macchina che ho scelto non poteva essere che una delle loro; la Peugeot 106, nera, con la quale Michele ha vinto molto”.