ORVIETO – Si può dire che il 18enne orvietano Riccardo Ricci sia nato con il ciclismo nelle vene, passione che gli è nata fin dalla più tenera età dato che suo padre gestiva un negozio di bici proprio a Orvieto.
“Mio padre oltre al negozio – ricorda Riccardo – aveva anche una squadra di giovanissimi ciclisti e anche una amatoriale ed è proprio stata questa la scaturigine che ha acceso la mia passione”.
Prima di giungere al traguardo di oggi che lo vede legato da poco legato a un contratto come ciclista professionista, mentre sta anche terminando gli studi liceali, Riccardo ha compiuto già un ottimo percorso formativo a livello sportivo per i suoi 18 anni. Nel luglio 2010 a soli 7 anni, come autentico enfant prodige su due ruote, dopo aver vinto i campionati regionali viene incoronato sul podio tricolore del Team Eurobici.A seguire nel giugno 2015 a Città di Castello per il Memorial ‘Luigi e Paola Pillitu’ di ciclismo, riservato alla categoria ‘giovanissimi, ha trionfato nella G6 maschile. “Ricordo che ho iniziato in maniera attiva ad intraprendere questo percorso all’età di 12 anni – ha sottolineato Ricci – anche se la vera attività in maniera piena e con risultanti davvero importanti si è sviluppata verso i 16″. Nel 2017 Riccardo guadagna un ottimo 8° posto tra gli esordienti di secondo anno dell’Uc Petrignano al Campionato italiano strada, svolto a Comano Terme (Trento). Arriviamo poi a oggi settembre 2021, quando Riccardo Ricci giunge alla quarta vittoria stagionale: “Nel finale eravamo tutti a corto di energie – ha dichiarato Ricci – ma ho avuto più coraggio e gambe. Questa vittoria mi permette di guardare con grande fiducia alle prossime gare e in particolare modo al Giro della Lunigiana il meglio possibile questo 2021”.1)“In questo ultimo anno – ha detto Riccardo – ho vinto quattro gare che mi hanno permesso di approdare alla firma del contratto come ciclista professionista. Oggi inoltre disputo l’ultima corsa nazionale per squadra allievi U.S. Fortebraccio”.“Il ciclismo è sempre stato il mio sogno – ha concluso Riccardo – e mi ha spinto la passione, la voglia e il desiderio di diventare professionista e trasformare la mia passione in lavoro. Se sono arrivato a questo lo devo ai miei genitori, alle famiglie Rossi e Celestini (patron della squadra) e al direttore sportivo Giancarlo Montedori che ringrazio tantissimo”. (Valentino Saccà)
FONTE: 1) www.federciclismo.it