“C’è chi cerca un palcoscenico, chi un ponte di comando, chi un piedistallo. Poi c’è chi vorrebbe solo una panchina per fermarsi a respirare e guardare un filo d’erba che cresce…”. Questa la frase dipinta sulla settima panchina che in questi giorni ha trovato posto, insieme alle altre, nel verde intenso del Parco del Pinaro a Castel Viscardo.
“L’idea di come realizzare la panchina – spiega l’artista che l’ha realizzata, Roberta Ercolani – mi è nata semplicemente guardando le altre panchine dipinte. Ho voluto fare una cosa semplice. Arricchendo le tavole della panchina con una frase che rappresenta un po’ tutti noi che frequentiamo il Pinaro. Per me questo posto è molto di più che un Luogo del Cuore, è casa mia, lì sono cresciuta”.
Ed ecco allora, diventando quasi preziose custodi di storie vissute, che prendono vita soffioni, cuori e fili d’erba spettinati dal vento. “L’idea del soffione da cui partono note e cuori – spiega l’artista – è nata perché le panchine non sono semplici sedute… Ogni panchina racconta storie vissute, amori nati con sottofondi musicali, storie di amicizie e tanto altro…”.
Il grande cuore verde nel centro del paese accoglierà nel tempo anche altre nuove panchine artistiche per arricchire ancora di più tutta l’area da cui si può ammirare il Castello di Madonna Antonia e lo splendido scenario che si staglia lungo l’orizzonte di tre regioni: una terrazza che spazia su Umbria, Lazio e Toscana.
Intanto, anche a Monterubiaglio, sta prendendo piede lo stesso progetto. E’ stata, infatti, realizzata una panchina che ricorda, nei colori, la famiglia dei Monaldeschi. Presto verranno installate quelle dei quattro Rioni.