CASTEL VISCARDO – In un momento di rinascita e di cauto ottimismo post-Covid anche il Comune di Castel Viscardo ha ripreso le proprie attività estive. E, nel cartellone, come da tradizione, non può mancare la Festa del Solleone, la grande e antica stella che dà vita e ricchezza a un’attività artigianale di antiche origini come è quella del laterizio fatto a mano. Ed è così che, in occasione del solstizio d’estate, si da il via alla tradizionale festa legata all’antica attività artigianale delle fornaci castellesi di cotto fatto a mano.
Gli appuntamenti sono concentrati nel week-end del 24 e 25 luglio. Si inizia il sabato alle 9.30 con le visite al Museo Etnografico e del Cotto. L’iniziativa, inserita nel circuito delle Antenne Aperte dell’Ecomuseo del Paesaggio Orvietano, prevede la prenotazione al numero 328/0242663. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 17:00 presso il Centro Sociale e Culturale è prevista la tavola rotonda dal titolo “Verso il Museo Dinamico”: progetti, metamorfosi e prospettive di un piccolo museo locale. Anche in questo caso è prevista la prenotazione al numero 329/2081122.
Poi, non poteva mancare l’appuntamento serale: alle ore 21.45 il Parco del Pinaro, Luogo del Cuore del Fai 2020, diventerà il palcoscenico del “Solleone in Musica”, concerto della Kom briccola, acoustic rock band (prenotazioni al numero 340 7103414). A chiudere il week-end, domenica 25 luglio, alle ore 17:30, sarà la seconda edizione de il “Solleone dei Piccoli”. L’appuntamento è agli Alberetti con i laboratori di manipolazione dell’argilla, alla riscoperta dell’antico mestiere del fornaciaio. Tutta la manifestazione è realizzata grazie al contributo della Regione Umbria (l.r. 24/2003), nell’ambito del progetto “Musei in Rete per il Territorio”.
“Il mestiere del fornaciaio – spiega l’amministrazione comunale – si è tramandato nei secoli a partire dal 1500 ed è per questo che, ben prima dell’arrivo di qualche accorgimento tecnico, il maggior alleato di questi artigiani è sempre stato il sole, che asciuga i mattoni e le terrecotte. Teniamo molto alle nostre tradizioni, soprattutto a quella del Solleone che in questo momento più che mai deve essere vissuta come momento di rinascita e di fiducia verso il futuro”.