Il silicio è il secondo elemento più abbondante nel suolo, tutte le specie vegetali lo accumulano nei loro tessuti ed i suoi effetti benefici sono stati osservati e studiati in un gran numero di colture. Nelle piante, infatti, il silicio è un componente delle pareti cellulari ed è presente nelle fibre vegetali in genere.
Lo si trova in particolare nella buccia dei frutti, dei cereali, di numerosi ortaggi e legumi. La presenza di forme solubili di silicio nelle pareti cellulari le rende più forti e resistenti, costituendo una barriera meccanica agli insetti e parassiti in genere. Stimola fortemente la resistenza attiva alle batteriosi e ad ai parassiti inducendo i tessuti a produrre acido silicico. Inoltre incrementa significativamente la tolleranza al calore ed alla carenza di acqua da parte della pianta. Il silicio può considerarsi un importantissimo microelemento nutritivo giocando un ruolo attivo nell’aumentare la resistenza alle patologie.
Storicamente l’uso di silicati da parte degli agricoltori, per fertilizzare le piante ed aumentare la loro produttività, risale a molti secoli fa. Fertilizzando i campi coltivati con le giuste dosi di cenere di alberi, arbusti o cereali, cinesi e romani stavano già applicando il silicio al loro terreno degradato. Le prime ricerche sul rapporto tra silice e piante, tuttavia, risalgono alla fine del diciottesimo secolo e i risultati ne evidenziarono il contributo come protezione delle piante contro l’azione degli insetti.
Fu però lo scienziato tedesco Liebig il primo a suggerire, nel 1840, l’uso del silicato di sodio come fertilizzante. L’inglese Lawes, poi, alla metà del 1800 iniziò le prime prove sul campo con fertilizzanti ai silicati. Qualche decennio più tardi il chimico russo Mendeleev propose l’uso della silice amorfa come fertilizzante a base di silicati. Nel diciannovesimo secolo e all’inizio del ventesimo diversi scienziati provenienti da Francia, Germania, Giappone e America hanno studiato l’effetto del silicio sulle piante, compreso il suo ruolo nella protezione delle malattie. Gli studi scientifici sono cresciuti negli anni, dimostrando che il silicio solubile è uno strumento fondamentale nella gestione nutrizionale e fitosanitaria dell’agricoltura moderna, contribuendo alla sostenibilità del settore dal punto di vista sociale, economico e soprattutto ambientale.
La Farina di Basalto® prodotta dalla Basalti Orvieto, applicata come trattamento fogliare apporta, in termini nutrizionali, un mix equilibrato di minerali alle piante (silicio, potassio, calcio, ferro e magnesio) donando maggiore vigore vegetativo. Adesso passiamo ad esaminare come e perché il silicio, tra le varie componenti del prodotto, rappresenti un vero e proprio punto di forza.
La prima e più rilevante caratteristica da sottolineare riguarda la tipologia e forma di silicio presente nella Farina di Basalto® che non contiene silice cristallina libera, bensì soltanto silicati amorfi. Si tratta di una differenza fondamentale: la silice cristallina è un elemento nocivo per la salute umana, essendo un composto cancerogeno per inalazione, mentre le forme amorfe di silicio non hanno alcuna controindicazione in tal senso.
L’effetto di protezione delle piante garantito dalla Farina di Basalto® grazie ai benefici apportati dal silicio, comporta l’irrobustimento dei tessuti superficiali, condizione fondamentale per ottenere una maggiore resistenza agli stress biotici (insetti, funghi, batteri) ed abiotici (ambientali, come quello idrico, da caldo e salino).
A tale meccanismo si aggiunge la forte azione cicatrizzante nei confronti dei tessuti che accresce la protezione della pianta dall’ingresso di patogeni fungini e batterici, come ad esempio a seguito delle operazioni di raccolta di frutti o dopo che è stata effettuata la potatura.
Il silicio esplica inoltre ulteriori azioni positive come quella di limitare la tossicità di taluni metalli. Su questo tema ci sono importanti recenti studi che indagano le possibilità di utilizzo del silicio per mitigare gli impatti negativi dei metalli pesanti negli impianti, proponendone una rassegna esaustiva (cfr. rivista Silicon: https://doi.org/10.1007/s12633-021-01170-9).
Altrettanto significativa è quella di prevenire diverse carenze nutrizionali con l’innalzamento della capacità di assorbimento del fosforo, del potassio e del calcio. Peraltro anche altre componenti della Farina di Basalto®, come nel caso del ferro, contribuiscono nel medesimo modo. Tale maggiore efficienza nutrizionale porta ad una crescita qualitativa complessiva dei prodotti, migliora la loro conservabilità ed aumenta la resistenza alla manipolazione delle produzioni. L’alta percentuale di ossido silicio, disponibile in forma amorfa, contenuta nella Farina di Basalto®, dunque, rappresenta uno dei principali punti di forza che rendono questa linea di prodotti una risorsa preziosa e irrinunciabile per tutti gli agricoltori.