ORVIETO – Il leader della Lega Matteo Salvini è tornato nelle piazze umbre. E dopo aver inaugurato la sede di Terni, nel pomeriggio di lunedì 19 luglio, ha raggiunto Orvieto tagliando il nastro del nuovo locale in Via Filippeschi 12. Numerosi gli esponenti della Lega Umbra che hanno raggiunto per l’evento la città della Rupe: la Presidente Donatella Tesei, il segretario regionale, Virginio Caparvi e la senatrice Valeria Alessandrini oltre ai rappresentati leghisti locali, mentre il Sindaco di Orvieto Roberta Tardani, eletta nel Gruppo della Lega, non ha partecipato al taglio del nastro.
“In poco più di due settimane – ha esordito Salvini – uomini e donne hanno sfidato la paura e hanno detto ‘sì e dopo trent’anni di chiacchiere è giusto riformare la giustizia”. E sono circa 300mila, è il dato annunciato dal leader, le firme raccolte in tutta Italia dalla Lega.
Un punto d’ascolto per la cittadinanza. Con questo intento, è stato ribadito dal referente Lega della provincia di Terni, Nico Nunzi e quello di Orvieto, Davide Melone, è stata aperta la sede orvietana del partito di Matteo Salvini. “Qui – hanno sottolineato i due esponenti – vogliamo accogliere chiunque ne avesse bisogno per confrontarsi, condividere idee, progetti e problematiche”.
“La presenza in Umbria di Matteo Salvini è di forte stimolo alla campagna referendaria che in Umbria sta procedendo a gonfie vele”, ha spiegato Virginio Caparvi, segretario regionale Lega spiegando che, in molti altri comuni umbri, si stano allestendo gazebo per la raccolta delle firme sul tema della riforma della giustizia.
Il leader leghista si è poi spostato in Piazza Gualterio per tenere un incontro pubblico durante il quale i cittadini hanno potuto sottoscrivere i sei quesiti referendar sulla giustizia. Dopo una breve sosta a parlare ed a scattare selfie con i sostenitori, ha risposto ad alcune domande della stampa. Durante il suo incontro con i cittadini, il leader della Lega non ha mancato di parlare di uno degli argomenti più dibattuti di questo tempo: la vaccinazione rassicurando i suoi elettori che non ci sarà l’obbligatorietà argomentando che la campagna vaccinale dovrebbe spingersi sempre più verso il convincimento di quei 2 milioni e mezzo di over 65 che rifiutano il vaccino. Alla domanda sulla vaccinazioni del personale scolastico ha risposto: “L’85% degli insegnanti hanno fatto la prima dose, è più del 90% del personale scolastico si vaccinerà completamente prima dell’inizio dell’anno scolastico. Sono contrario ai licenziamenti, agli obblighi e alle multe.”
“Il DDL Zan, così com’è, non dovrebbe mettere in difficoltà il governo, anche perché se non ci sarà la mediazione cercata da noi e dal Santo Padre il disegno di legge non passerà.”
Alle accuse di poca serietà mosse dal segretario Pd, Enrico Letta ha controbattuto: “Il caldo per chi è abituato a vivere a Parigi fa brutti scherzi, intendo proporre fatti piuttosto che parole.” L’evento si è concluso con una sorta di fila organizzata per fare selfie e scambiare due parole con il Senatore Leghista. (Andrea Impannati)