Il Professore Franco Raimondo Barbabella, Massimo Gnagnarini e Massimo Morcella hanno aperto l’incontro su PNRR dal titolo “Costruiamo insieme un progetto di futuro” nella Sala del Dialogo del CSCO. I partecipanti di ogni gruppo di rappresentanza politica, sia locale che regionale, e i cittadini sono intervenuti ed hanno espresso la propria visione del futuro in un contesto di cordialità, senza far mancare quel necessario piglio critico così da rendere proficuo l’incontro stesso.
Barbabella ha definito l’incontro come uno spunto di riflessione su “ciò che possiamo o dobbiamo fare per il territorio Orvietano con le risorse del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza.
Miriam Sartini, responsabile della filiale di Perugia di Banca d’Italia, infatti ha descritto un continuo declino economico umbro, territorio poco attrattivo per risorse ed investimenti.
Non solo l’Umbria anche Orvieto, il nostro Comune, è in declino, l’autoemarginazione e la marginalità politica non fanno che aggravare la situazione. Sarà necessario quindi un futuro di cambiamento, di trasformazione e di progettualità, per sfruttare al meglio l’occasione del PNRR. Serve tuttavia uno sforzo coeso, per cambiare ottica, imponendo quella bidirezionalità che va dalla Regione ai territori e dai territori alla Regione, ed evitando il centralismo dirigista regionale. Abbandonando così il policentrismo apparente ma centralismo fattuale.
Le proposte sono quindi articolate in sei punti focali, che possono rappresentare un buon punto di partenza per ripensare e riflettere su ciò che dovremo fare.
– Ospedale
Sistema di medicina territoriale capillare, efficiente, qualificato, tecnologicamente avanzato. Assistenza domiciliare dotata di mezzi e di personale. Case della Comunità collocate razionalmente nel territorio. Ruolo inter-regionale funzionale di emergenza-urgenza come parte organica del sistema ospedaliero.
– Infrastrutture
Potenziamento dei collegamenti di viabilità a Nord ed a Sud, con facilitazione per l’accesso alle arterie trasversali. Colmare le lacune di viabilità verso Perugia e verso Civitavecchia. Puntare sulla fermata dell’Alta Velocità ferroviaria. Amplificare la capacità territoriale di accesso ad Internet, veloce e super veloce.
– Patrimonio
Il Patrimonio pubblico, storico, artistico, ambientale, archeologico, venga considerato un bene complessivo su cui impiantare il carattere innovativo di una nuova fase di sviluppo. I grandi edifici considerati come una risorsa complessiva essenziale. Bisogna mettere in gioco la città intera, lanciando la sfida del bello come investimento produttivo.
– Ambiente
Altro asset strategico, per il carattere distintivo e il potenziale di qualità dell’intera area orvietana. Disciplina e strumenti operativi per il sistema dei rifiuti, i parchi naturali, il verde urbano e le energie rinnovabili.
– Cultura
Risorsa distintiva della città, portando a sistema le strutture che ne compongono nei termini di gestione e produzione.
– Istruzione e Formazione
Portare a realtà la vocazione di Orvieto come “Città degli Studi”, con un progetto di riorganizzazione della rete scolastica, con la collocazione ad Orvieto di indirizzi ITS e lo sviluppo del CSCO come centro di coordinamento e di propulsione alla formazione.
Il metodo sarà quello di elaborare strategie comune di largo respiro, unendo le forze per ottenere maggiori risultati. Rafforzare l’Umbria dei territori reali, con uno sviluppo resiliente e compatibile. Umbria non più chiusa, ma aperta”, ha concluso Barbabella.
Anche il Sindaco Roberta Tardani è intervenuta nel dibattito pubblico ribadendo la forza del proprio operato e l’apertura dell’Amministrazione a relazione ed all’ascolto delle forze di minoranza.
“Un Incontro davvero utile – ha detto – sia per la necessità di confronto che per l’opportunità che si è aperta davanti. Dobbiamo tuttavia elaborare il lutto della marginalità, in quanto noi tutti abbiamo la forza competitiva per competere negli spazi regionali. Dobbiamo, inoltre, avere la mente e la capacità di vedere ciò che si sta facendo, infatti l’Amministrazione sta dando le linee direttrici che riguardano il PNRR, il quale contiene delle opportunità per il territorio Orvietano, la partita è appena cominciata. Sarà essenziale l’organizzazione per intercettare i fondi messi a disposizione. Le sei indicazioni precedentemente presentate sono coerenti con le nostre linee guida per il futuro della Città.
Sanità: il depotenziamento dell’ospedale Santa Maria della Stella è un dato di fatto, ciò nonostante serve uno sforzo comune per ridare valore ad un polo ospedaliero di queste dimensioni. Tuttavia le comunicazioni e le polemiche in un periodo pandemico così di difficile gestione, sono state alquanto inutili. Nel PNRR regionale abbiamo inserito molte delle vostre proposte, eppure la visione generale, spesso, manca di atti concreti. La Casa di comunità, ad esempio, sarà collocata all’interno dell’ex ospedale, per il potenziamento medicina del territorio.
Infrastrutture: Tutto quello che è già stato detto è inserito nel noto Piano. L’Alta velocità, non voglio darla per persa, tuttavia anche se è stata collocata ad Orte la partita è aperta.
Università e Ricerca, e Patrimonio: Chiosco di San Giovanni, Palazzo della Ceramica, Centro studi verranno potenziati. La Caserma Piave è il tema dei temi, è importante aprire confronto largo.
Ambiente: nuovo piano dei rifiuti, causato anche dal molto territorio consumato. La discarica ormai è una questione chiusa, infatti attraverso il PNNR faremo la bonifica del primo calanco.
L’atteggiamento va cambiato, il piagnisteo non è necessario, c’è bisogno di guardare con positività la realtà, mettendoci concretezza come negli atti che ha adottato l’amministrazione. Il Sindaco Tardani ha ribadito massima disponibilità all’ascolto: “Dobbiamo credere in quello che facciamo.”
Massimo Gnagnarini, esponente di Italia Viva dell’Orvietano, ha espresso la sua visione sul documento condiviso: “In 50 anni di centralismo regionale, siamo stati altamente isolati, quasi da non riconoscerci nell’Umbria stessa. La visione da implementare è quella del “modo” con cui Orvieto si può porre come fulcro dei progetti di sviluppo per la coordinazione tra Umbria Toscana e Lazio. Per le opere pubbliche non ci sono solo i fondi, il problema è che spesso il sistema non riesce a supportare quelle opere per mancanze strutturali e di gestione. Orvieto non può fare da solo, e nemmeno l’Umbria.”
Massimo Morcella di Azione Orvieto: “Sono ottimista ma più cauto del Sindaco, infatti c’è necessità di consapevolezza sulle potenzialità di Orvieto. La partita effettivamente per il PNRR non è chiusa e tutti hanno il diritto alla partecipazione. Si deve iniziare un percorso di progettualità. La Regione deve allargare la trazione, da anteriore ovvero del Perugino a integrale, onnicomprensivo di tutto il territorio.”
L’incontro è poi continuato con ulteriori approfondimenti sia di cittadini interessati che di politici regionali come Daniele Nicchi. (Andrea Impannati)